Ieri sera alle 8 eravamo a Costa di Rustigazzo, nel comune di Lugagnano, nella nostra unica e inimitabile valtolla (la valtolla del lato B del monte Moria: quella della Valchero…)
Zona di tradizione montanara anche se ubicata in alta collina, vicina a Veleia (pochino lustri fa…Velleia Romana), Rustigazzo e le sue frazioni ci son sempre piaciute…sarà forse per Veleia? Sarà per il buon pane che continuano a produrre nel forno locale? Sarà per il premio della bontà… o perché qui le donne portano i pantaloni?
Ma sia ben chiaro che qui le donne sono anche molto femminili (politicamente scorretto?)

Ieri sera siamo andati all’Antica Trattoria “Da Dorino”; storica osteria locale di lunga tradizione familiare iniziata con nonna Angiolina, recita il loro web.
Il locale, al tempo, era frequentato per mangiare salume e bere buon vino.
oggi Fausto, uno dei suoi quattro figli, e la moglie Mariella portano avanti tutto.
La pasta è interamente lavorata a mano, così come i dolci. Fiore all’occhiello sono i salumi artigianali prodotti da loro (ragazzi che bontà…che bontà!).
Molto apprezzata è la carne di maiale, infatti, nel periodo di macellazione, si organizzano serate eccezionali più conosciute come “maialate”, in cui l’atmosfera non è solo gustosa ma anche tanto familiare.
Appena entri in questa trattoria due sono le cose che ti colpiscono…( anzi tre ):

1- un inebriante profumo di buon cibo;
2-una visibile pulizia e igiene dei locali;
3- le donne del locale ( belle, gentili e professionali ).
Ma il bello deve ancora venire!
Siamo pur sempre in una delle trattorie più rinomate e amate della zona; e conosciuta ben oltre il territorio comunale di Lugagnano.
Ci han fatti (eravamo in 6) accomodare nella sala veranda e una delle cameriere, con una gentilezza raffinata ma simpatica e alla mano al tempo stesso, ci ha proposto degli antipasti misti.
Salumi misti tra i quali spiccava una coppa piacentina “da volar via “, una soppressata che era irresistibile e la boscaiola, una sorpresa da andare a gustare; e oltre al pane buono ci han portato un vassoio di “burtlëina” calda, poco salata, come deve essere se accompagnata con i salumi (che per natura sono salati), sottile, leggermente croccante…veramente ottima.
Vino per quest’occasione: Gutturnio 2007, rosso leggermente frizzante, di una nota cantina piacentina.

Poi abbiamo ordinato i loro primi della “carta”: pisarei e fasö, tortelli di erbette e di zucca al burro che han portato in quantità sufficiente per 10 persone ( come avevano fatto con gli antipasti).
“Desiderate un secondo?” giunti a questo punto abbiamo, a malincuore, rinunciato per passare ai dolci e alla frutta.
Accanto a noi, in una saletta, vi erano una quindicina di persone per un anticipo di “maialata” (che normalmente si svolge il venerdì)….che sembravano più che soddisfatti della serata. Pare si siano “accontentati” di mangiare una frittura di fegato, roba da leccarsi le dita per una settimana.
Un locale per buongustai, per gente che ama il cibo, quello buono.
Ma anche un locale per palati meno golosi e più formali perché qui non si scherza: i clienti sono trattati veramente bene!
Il prezzo normalissimo.
Una trattoria di campagna a venti minuti da Castell’Arquato, mezzora da Fiorenzuola, tre quarti d’ora da Piacenza ( passando per Carpaneto).
Grande valtolla!!