Sergio Efosi Valtolla (fotoamatore, escursionista e narratore)
L’esperienza a volte serve, tuttavia anche i più esperti possono restar sorpresi.
Percorrere, lo stiamo facendo in otto della Valdarda, la Via Francigena Toscana regala panorami e ambienti veramente “favolosi”. Attraversare le colline senesi fino a superare Radicofani è un’esperienza che consiglio a tutti, anche a coloro che non vogliono, o non possono, fare il tragitto a piedi. Provare una grande emozione dopo aver camminato per 7/8 ore, provarla ogni volta che la luce del mattino cambia il tono al panorama che s’incontra, non ha prezzo e viene registrata per sempre dal nostro cuore.
Abbiamo dormito negli ostelli, taluni ottimi, altri un po’ meno ma tutti accettabili. Abbiamo dormito poco, siamo partiti tra le 6 e 7 del mattino ma alle 5 nelle nostre camerate c’è già gran casino.
A volte in quelle ore “primaticce” sembriamo tutti, io per tutti, scaricatori di porto ma i nostri zaini non soffrono e neppure il morale del gruppo. Ora siamo entrati nel Lazio, lontani all’accento “toshano” ma distanti da quello romano. Qui siamo nell’antica terra della Tuscia con i suoi ambienti naturali e antropici differenti rispetto al senese; con tanta pastorizia e arboricoltura da frutto e da legname per il lavoro, con ottima viticoltura e tante produzioni agro-alimentari di pregio, si passa dal rosso toscano all’est est est, dalle crete senesi al tufo.
Tra nuvole e acquazzoni, sempre “schivati” per un pelo mentre camminavamo (per ora) siamo giunti alla nostra quinta tappa e si prosegue per la Tuscia alta per “doppiar” Bolsena del lago…(bozza).