La domenica della Valtolla: commemorare santi e morti *(9)

(Sergio Efosi Valtolla, fotoamatore, escursionista e narratore)

LE FESTIVITÀ IN BREVE

La festività del 1º novembre venne decretata da parte del re franco luigi il Pio nel lontano 835. 

La solennità di Tutti i Santi sostituì l’antica festa romana dedicata a San Casario di Terracina, protettore degli imperatori romani (fissata già l’uno novembre) che lo festeggiavano con pratiche un po’ semipagane, non gradite  alla chiesa. 

Il giorno è celebrato anche come Ognissanti per l’onore a tutti i santi. 

Il 2 novembre è invece celebrato come “Commemorazione dei defunti”. 

Nella tradizione locale, anche perché è giorno di festa, ci si reca a far visita ai morti il primo novembre, si replica (per chi può e non ha impegni di lavoro) anche il 2. 

LA TRADIZIONE

È una tradizione, forse sempre meno sentita dai ragazzi, ritrovarsi al cimitero per recitare il Santo Rosario e partecipare alla celebrazione della Santa Messa, onorando i morti della propria famiglia e della comunità. 

Il lutto per la perdita di un proprio caro non ha, tuttavia, momenti specifici di celebrazione e di ricordo, non richiede feste solenni o precisi appuntamenti da calendario.  Ognuno di noi il dolore, il ricordo, lo manifesta in maniera del tutto personale, il più delle volte nella propria intimità più assoluta (e con i suoi affetti più cari). Partecipare a celebrazioni collettive è tuttavia un segno di rispetto per i nostri cari. 

Il periodo è quello che precede di pochi giorni anche i caduti in guerra (il 4 novembre), commemorati per rammentare il sacrificio di tante giovani vite e per abiurare le guerre che portano sempre dolori e lutti per vinti e vincitori. 

LA NOSTRA ESPERIENZA 

Per quanto mi riguarda è sempre stato Ognissanti il giorno della visita al cimitero, il giorno durante il quale tutti i parenti si ritrovano (spesso dimenticando piccoli screzi personali) attorno al sepolcro di un genitore, un fratello, un figlio. Quando erano ragazzo nella casa di famiglia, nella mattinata del primo novembre, si ritrovava l’intera famiglia, con zie, zii e relativi figli (i cugini), si pranzava insieme e poi ci si recava al cimitero. 

Per me che di lutti, a quel tempo, non ne conoscevo era giorno di festa e di gioco con i cuginetti. Ora, con gli anni, le cose sono parecchio cambiate perché la vita è come una ruota che gira.

Lo fa con tutti, inesorabile e a volte troppo velocemente, ma gira sempre e regala felicità e serenità, anche qualche tribolazione e dolore personale per la perdita di un caro affetto. 

(Bozza non corretta) 

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*”La domenica della Valtolla” è una rubrica pubblicata ogni domenica dal blog. Tratterà temi di attualità relativi all’alta  Val d’Arda, all’Appenino Piacentino e alle sue zone limitrofe.

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