Vittorio, un abbraccio!

cover del libro "la tradizione degli insonni" ( clic per ingrandire )

Te ne sei andato in maniera tragica, per noi un dolore!

A noi piace ricordare quando eravamo giovani attivisti politici e ti ricordiamo impegnato nella cultura, funzionario dell’Arci…….di quell’Arci.

Poi c’era il tuo mondo……..e ora riposati in pace caro Vittorio.

Un abbraccio ai tuoi cari.

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Vittorio Cantù era nato nel 1955. Aveva frequentato le facoltà di scienze politiche e filosofia a Milano. Collaborava alla rivista “Città in controluce” edita a Piacenza. Nel 1998 ha creato e diretto il “Centro Studi del Paesaggio Sonoro”. Tra le sue opere ricordiamo: Il bosco che ode e il prato che vede (1993-2009) – Politica del sogno (2003) – Colubro (2004) – Memoria di un’isola portatile (2005) – Apparu, aurad, formula (2007) – Grande telaio (2008) – Falco negli occhi (2009) – Nyn, in fondo a un castello (2010) – Cosa consegue tutto Adonis, se non così (2010), pubblicate sotto altra identità dell’autore. E poi ancora: La comune delle voci  –  Pazzoum, l’imitazione della vita- La tradizione degli insonni.  Vittorio viveva a Castell’Arquato e era impiegato nelle scuole di Cadeo.

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14 commenti

  1. Lo vedevo ogni tanto sulla corriera; distinto, ordinato, camicia, soprabito , pizzetto sempre curato, libro sotto al braccio, taciturno, tranquillo, quasi schivo, pare che facesse il bidello. A vederlo poteva sembrare banale ma Vittorio Cantù tutto era fuorché banale e lo dimostrava la profondità dei pensieri che esprimeva nei suoi scritti. Scritti che forse rappresentavano una valvola di sfogo per uno come lui, e come tanti, a cui questa vita calzava un po’ stretta. Esprimeva i suoi pensieri con colori e metafore di difficile comprensione come di difficile comprensione è stato il suo ultimo gesto.
    Qualche tempo fa mi regalò un suo libro, non l’ho mai capito, ci siamo rivisti ed ho chiesto spiegazioni, ho ricomposto qualche pezzo del puzzle ma ancora il libro rimane un arcano destinato a non essere mai più svelato
    Io penso che Vittorio Cantù sia riuscito a lasciare un segno dentro a molti soprattutto alle persone che hanno condiviso con lui la gioventù.

    Così lo ricorda l’amico e poeta Paolo Maurizio Bottigelli:
    “Il poeta piu’ disincatato di un pettirosso quel filo di allegria che affiorava dalle sue labra era un sorriso, un saluto sempre con una cravatta allentata quasi a dirci che poi tutta la serieta’ che mettiamo nella vita mica ci appartiene ci appartiene il lento procedere come nei suoi versi con quei ritorni.
    Vittorio era un mare calmo la tempesta era nei versi una tempesta calma tranquilla…ma violenta incisa nelle parole cercate e marchiate sulla pagina vittorio era una nebbia di amicizia.”

    Ciao Vittorio ci mancherai

  2. …..le parole non servono a niente se non a giocarci per sentieri segreti…….forse pensavi questo quando scrivevi e creavi le tue poesie…….
    Io ti ricordo solo come persona con la quale ho fatto tanti tratti di strada…..da bambino a fare esperimenti nella tua cantina……da ragazzo nella Lugagnano anni 70 dove cercavamo di fare qualche cosa oltre il bar……..come operai stagionali alla Lususo nelle lunghe e calde notti estive……………nelle tante occasioni in cui abbiamo festeggiato e celebrato la vita nella sua sempliice e disordinata complessità…….. io per te ho sempre avuto un ascolto e attenzione particolare in quanto ho sempre pensato che eri di una razza intellettuale superiore con una cultura vasta e una sensibilità unica…..
    Non ho parole per dire altro………..ma spero che almeno ora tu stia in pace………
    Leonardo

  3. Vorrei lasciare due parole di saluto, da estraneo. Mi spiace non aver parlato di più con questo signore, con questa persona che indovinavo bellissima, nei giorni in cui aspettavo i miei figli, allora bambini, all’uscita della scuola di Roveleto, le volte che Vittorio usciva fuori a fumare o prendere una boccata d’aria. Peccato, peccato perché a volte si intuisce la possibilità di una amicizia, di interessi comuni, o semplicemente di una simpatia reciproca, e invece si rimane nei propri silenzi. A guardare o cercare di capire.
    Ciao
    Cataldo Amoruso.

      • Mi hai lasciato un’eredità preziosa: l’amore per la cultura, per l’arte e la tua bellissima anima. Continui a vivere nel mio cuore.

        Ringrazio gli amici cari che hanno partecipato al mio immenso dolore.

        Ringrazio gli amici presenti sul sito che hanno lasciato il loro splendido saluto.

        Ringrazio ABERTO ESSE E LA MOGLIE PAOLA per avere scritto di te, grande uomo e poeta.

        tua sorella Ada

  4. ecco il testo della lettera inviata a liberta’ per pubblicazione.

    Lugagnano; ricorda i tuoi poeti!

    Sento una grande tristezza , in questo momento che mi accingo a scrivere di vittorio cantu’
    Oggi mi vengono in mente le cento avventure e gli esperimenti che assieme abbiamo condotto e che portarono ad esplorare frontiere allora sconosciute.
    Lugagnano perde un uomo di cultura. Un poeta visionario uno scrittore raffinato e colto. Ma soprattutto perdiamo un grande amico, uno giusto su cui potevi contare.
    Recentemente un altro grande ed incompreso poeta lugagnanese se ne e’ andato, lasciandoci una importante eredita’ in poesia e libri dipinti e scritti. Luigi Moruzzi, da tutti conosciuto come” il morio”
    Vittorio Cantu e Luigi Moruzzi erano grandi amici . Alcune delle loro avventure epiche (goliardate intelligenti ) sono scritte nella memoria della nostra generazione. Ed indimenticabili sono le lunghe nottate passate insieme a parlare di politica arte e cultura.
    Leggendo il libro scritto da luigi Moruzzi negli anni 90 “ l’oro della vita” ho trovato una bella poesia .
    Questa poesia voglio dedicarla a nome mio e di tutti i compagni di lugagnano al poeta Vittorio Cantu.

    COMMIATO

    Da dove viene
    Questa voce che mi chiama
    Ostinata
    Sopra le ombre del giorno?

    Questo grido unanime
    che risuona
    dentro le stanze vuote
    della sera?

    Da dove viene questa nebbia?

    Non so dove, amici, ma devo andare.

    (Luigi Moruzzi “oro della vita”)

    Vorrei che i tanti amici e conoscenti di Vittorio e di Luigi si incontrassero e pensassero a come sono belle ed importanti le poesie, le opere letterarie e teatrali e artistiche che Vittorio e luigi ci hanno lasciato. Mi piacerebbe anche che i loro libri si trovassero in biblioteca e le loro poesie venissero lette e recitate dai nostri bambini delle scuole, perche sono bellissime ,parlano del nostro territorio e sono scritte da poeti lugagnanesi.
    Vorrei tanto che Lugagnano dedicasse una via o una piazzetta o un piccolo monumento,o qualsiasi altra iniziativa in ricordo dei suoi bravi e rari poeti.
    Arte cultura e poesia avvicinano gli uomini,cancellano frontiere e diversita’ e sono universale linguaggio di amore.
    Ne abbiamo bisogno.

    Marino Longo

  5. Nel ricordo di Vittorio Cantu’

    Non c’è silenzio qui, nè quiete
    non c’è rassegnazione
    non ci sono ombre,
    solo un gran tumulto ed un coro di voci care che si fanno, a tratti, sempre più assordanti.
    Ed il profumo…il profumo inebriante della tua essenza.
    Tu non ci hai lasciati, tu stai solo cercando quello che qui non puoi più trovare perchè già hai trovato tutto.
    La tua ricerca non ha fine ed il tuo cammino è ancora molto lungo.
    La tua immensa sete di sapere, la tua infinita fame di conoscenza, ti porta ora lontano da noi.
    Nessuno ti può fermare.
    Posso solo fissare le mie parola sulle ali di un gabbiano coraggioso (ti ricordi la Gabbianella?…) che insieme a te volerà tra venti e tempeste ed onde fragorose.
    Un giorno forse si fermerà a riposare su di una spiaggia bianca, calda ed accogliente.
    Lì lo ritroverai e ti porterà il mio pensiero.

    tua sorella

  6. Dormi sepolto in un campo di grano
    non è la rosa non è il tulipano
    che ti fa veglia dall’ombra dei fossi
    ma sono …mille papaveri rossi…

    ti abbraccio… tua sorella

  7. Il desiderio di Marino Longo e di tutti noi si è avverato. Le opere di Vittorio Cantù sono ora esposte in una vetrina allestita all’interno della Biblioteca Comunale di Piacenza “Passerini Landi”.
    Un doveroso ringraziamento ad Alberto Esse ed agli altri amici che hanno reso possibile questo evento.

    Nel ricordo di Vittorio

    Bibliografia Vittorio Cantù

    Vittorio Cantù, La Comune delle voci, Casa Editrice Vicolo del Pavone
    Ion Verongheli, Cosa consegue tutto Adonis, se non così, C.E. Vicolo del Pavone
    Vittorio Cantù-Cristina Galibina-Iagd Pustijanac-Artoon Kolnai, Grande telaio, contaminazioni e posto di un vicino immaginar, C.E. Vicolo del Pavone
    Peter Kanturigi, Falco negli occhi, C.E. Vicolo del Pavone
    Peter Kanturigi, Il bosco che ode e il prato che vede. Poesie diverse, C.E. Vicolo del Pavone
    Vittorio Cantù, La tradizione degli insonni, C.E. Vicolo del Pavone
    Emanuele Karanj, Apparu, Aurad, Formula, C.E. Vicolo del Pavone
    Ion Verongheli, Nyn, in fondo a un castello, C.E. Vicolo del Pavone
    Vittorio Cantù, itygate e le altre novantanove sul monte, C.E. Vicolo del Pavone

    • Siamo molto felici nell’apprendere tutto questo!le sue opere resteranno a disposizione della comunità per sempre.

  8. Il tempo passa ma non calma il dolore come tutti mi dicono: il non vederti e non sentirti più aumenta l’angoscia…mi manchi tanto…ti voglio bene, Ada

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