(Sergio Efosi Valtolla, fotoamatore, escursionista e narratore)
A Cortemaggiore c’è la riproduzione della Santa Casa di Loreto, “unico esempio nel piacentino”, realizzata nell’oratorio-chiesa di San Giovanni che molti di noi conoscono per essere sede del banco di beneficenza.
Questo oratorio, tra le tante chiese (belle) dell’antica capitale dello Stato Pallavicino, è per il momento molto in disuso.
Un oratorio-chiesa i cui lavori iniziarono nel 1625 e dove, nel 1705, l’artista fiammingo Robert de Longe affrescò la cupola, l’ultimo suo capolavoro dipinto prima di morire a Piacenza nel 1709, con la “Glorificazione della fede nell’Eucarestia”.
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Scrive l’amico Luigi Ragazzi, autore della pregevole “Guida di Cortemaggiore”, che una credenza popolare suggeriva alle persone sofferenti di emicrania di mettere la testa nella nicchia del “sacro camino”, posta sotto la statua della Madonna di Loreto, all’interno della riproduzione della Santa Casa di Loreto, per ottenerne sollievo.
La riproduzione della Santa Casa di Loreto, ammirevole nella sua semplicità e per quello che rappresenta, è stata realizzata nel 1640, in dimensioni per nulla trascurabili.
“Attorno al 1960 l’oratorio corse persino il rischio di essere demolito”.
Nel grande oratorio c’era anche una tela dedicata a San Rocco…
Visitare Cortemaggiore è davvero sorprendente, per questo e altri tesori… farlo con una guida eccellente come Luigi è davvero il massimo.