
Il castagno a Vezzolacca è allevato in piante molto alte che creano un forte impatto paesaggistico ben visibile anche dalla fondovalle dell’Arda. Boschi meravigliosi, molti dei quali, vedono la presenza di alberi di castagno secolari con un “patriarca” (censito da un apposito albo regionale) al quale è assegnata l’età di ben 500 anni…

Domenica 30 settembre tra le migliaia di castagne consumate nella festa, c’è da scommetterci, qualcuno avrà gustato una castagna proveniente da qualcuna di queste longeve piante, già produttiva quando era ancora attivo il grande Michelangelo, quando la duchessa Maria Luigia regnava sul ducato di Parma e Piacenza, quando Garibaldi … e il maestro Verdi componeva il meraviglioso Nabucco.

Migliaia di piccoli passerotti hanno trovato rifugio tra le frasche del castagno “patriarca”, e tante persone si sono riparate all’ombra della sua cima rigogliosa mentre lui tranquillo, coccolava i suoi frutti stagionali e ne donava in grandi quantità alla buona e laboriosa gente di montagna.
Domenica mattina sono giunte sull’area della festa le ultime castagne raccolte (ancora umide) dai produttori locali nei giorni scorsi per accontentare tutte le richieste di coloro che volevano portarne a casa qualche kilo per cucinarsele tranquillamente.
La meraviglia nel fuoco scalda le castagne che girano sulla “giostra” diventando caldarroste…buone, saporite, naturali e a km zero.










