
La piazza delle corriere era il nostro centro del mondo, l’ombelico della valdarda, dove ogni mattina, una manciata di corriere scaricavano 200 e forse più ragazzi che andavano a scuola, a lavorare o a gironzolare…si a gironzolare per la città (quando si poteva o si “fugava” da scuola).
Qui si incontravamo quelli della bassa, della collina e della montagna con i fiorenzuolani e insieme si andava allo scientifico, al Romagnosi, alle scuole professionali della Regione o al Leonardo.
Quelli che, per una qualche ragione, “fugavano” si rifugiavano nel parco Lucca, alla stazione (in sala d’ aspetto o al bar), in qualche bar nascosto in città.
Capitava che si prendesse la “littorina” per Fidenza e per Salsomaggiore per la scuola o per una fuga…più lontana.
Erano in diversi che frequentavano anche il Paciolo e il Classico di Fidenza o l’alberghiera di Salso e tanti anche per l’Itis di Piacenza.
Qualcuno ha studiato in quell’alberghiera di Salso che ha sfornato stupendi professionisti, ottimi ristoratori della valdarda e nel mondo…
Qualcun altro ha frequentato quel Leonardo che ha sfornato, fotografi, artigiani (e che artigiani!) operai specializzati, imprenditori…
Quello accennato era il sistema scolastico fiorenzuolano-valdardese che poi ha sfornato medici, dirigenti, Sindaci, amministratori, commercianti…
Molti di costoro sono ancora attivissimi, altri sono in pensione e speriamo possano godersela per lunghi anni.
Quella Fiorenzuola d’Arda ha dato parecchio alla valle, e molto ha anche ricevuto.
Vi erano giornate miti, primaverili, dove non era difficile incontrare tanti ragazzi, a piccoli gruppi o in coppia, nel parco Lucca.
Sotto una pianta due fidanzatini si baciavano, nel prato 5/6 ragazzi giocavano al “pallone” e più in la tre amici ascoltano del pop progressivo degli anni ‘70 con un registratore a nastro …forse ricevuto quale premio per una buona pagella.
Poi si andava nel minuscolo negozietto della Casa del Disco, unico e indimenticabile negozio musicale della nostra gioventù.
Lì trovati soprattutto lui: Luigi, paziente e sorridente, che aveva o trovava tutto da Castellina –Pasi ai King Crimson, da Celentano a Mozart…tra una chitarra acustica a 12 corde e un basso Fender in “tre” metri di negozio.
Luigi ti faceva ascoltare il long playing (il vinile), guardavi le copertine, restavi a bocca aperta e se avevi 1250 lire…
Tra quel negozio, la piazza delle corriere con il vecchio bar Roma, la Via Emilia, la stazione ferroviaria e il parco Lucca c’era gran parte del nostro mondo! Guccini interpretava la nostra ribellione giovanile ma Augusto ci faceva sognare con…
“Io, un giorno crescerò, e nel cielo della vita volerò,
ma un bimbo che ne sa, sempre azzurra non può essere l’età.
Poi una notte di settembre mi svegliai il vento sulla pelle,
sul mio corpo il chiarore delle stelle chissà dov’era casa mia
e quel bambino che giocava in un cortile.
Io vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro
soldi in tasca non ne ho ma lassù mi è rimasto Dio…”
Ma questo “ meccanismo” si è inceppato! Ancora non del tutto…ma si è inceppato.
Questo non c’è più e non si torna indietro ma il nuovo che avanza dov’è?
(scritto il 4 marzo 2010…)