C’è un’associazione in Valtolla che conta oltre 700 aderenti sparsi nel mondo che ha per scopo la tutela (…o se preferite la difesa!) e la valorizzazione dell’antica chiesa di Castelletto di Vernasca dedicata a Sant’Andrea.
Ogni anno effettua un piccolo intervento manutentivo, con il contributo di preziosi volontari, per conservare al meglio questo antico monumento che per noi è il simbolo della Valtolla. Voluta da quei frati nel medioevo che dominavano la vita civile, amministrativa e religiosa della Valle di Tolla (media e alta Valdarda), riedificata in più occasioni dalla comunità locale fino al recente oblio dei primi decenni del secondo dopoguerra del secolo scorso, la chiesetta versava in una condizione pietosa, quasi prossima al definitivo crollo.
L’associazione condotta per tanto tempo da Arturo Croci (e ora da Franco Manzi con Arturo presidente onorario….)con il supporto del vice presidente Fausto Ferrari e di vari volontari e custodi ha “tenuto in piedi” e costantemente monitorato lo stato di salute di questo bel monumento che tutti possiamo ammirare; che sorge in un luogo idoneo per ammirare la valle, per lasciare una preghiera e per meditare…
E domenica scorsa è andata in scena l’assemblea annuale preceduta dalla celebrazione della Santa messa concelebrata da tre parroci…tra i quali il vicario diocesano di Piacenza e dal diacono.
E sempre domenica scorsa sono stati nominati, tra i numerosi amici, altri “custodi”(amici della chiesa distintisi per azioni e/o opere a favore della vecchia chiesa); Arturo è ora il presidente onorario e il bell’esempio continua.
Continua la vita per un sodalizio che ha dimostrato che con la volontà e l’aiuto di tanti si può riuscire a conservare e valorizzare la nostra storia qui rappresentata da questa piccola e semplice, ma preziosa, chiesetta rurale della Valtolla costruita in pietra locale.
Potremmo fare l’elenco di altre strutture locali che hanno ricevuto la medesima attenzione, e che ora sono ancora “vivono” (talune alla grande!), ma potremmo anche soffermarci sulle occasioni perdute, sulle tante occasioni che abbiamo avuto per salvare un’altro pezzo di storia della valle ma che è andata perduta per sempre.
L’esempio che si può fare lo avevamo davanti a noi che abbiamo partecipato all’assemblea di domenica…in quel luogo che ora è recuperato anche al passaggio annuale della cultura dell’Appennino festival.