(Sergio Efosi Valtolla, fotoamatore, escursionista e narratore)
Prima di tutto cos’è il foliage.
È quel fenomeno spontaneo per cui alcune specie di alberi in autunno cambiano il colore delle loro foglie, passando dal verde al giallo, all’arancione, al rosso e al marrone. Un fenomeno naturale che si trasforma in un grande evento spettacolare apprezzato da molti. Un fenomeno, il foliage, che sta iniziando e che rende i nostri ambienti naturali valdardesi super, il momento più bello dell’anno con la primavera.
Siete pronti a cogliere il meglio?
Per godere del miglior spettacolo ho scelto quattro località in Valdarda e Valtolla; e statene certi che anch’io passerò da quelle parti armato…di macchina fotografica e buone scarpe per camminare.
1–Pelizzone e dintorni. Salite lungo lo “stradone di Genova” fino al Passo del Pelizzone e lasciate la macchina per proseguire a piedi fino a raggiungere il Groppo di Gora e il Castellaccio. Preparatevi all’emozione pura, a un’esplosione di colori dovuto alle tante essenze arboree presenti, ai fiori, agli arbusti che si susseguono durante l’intera escursione ( mediamente facile); e se poi avrete voglia, raggiunta la cima del Castellaccio, proseguire fino a raggiungere la cima del monte Lama, fino alla croce.Questa è un’escursione (con segnaiva CAI 907 fino a raggiungere il Monte Lama) per la quale impiegherete, per andata e ritorno, circa 5 ore e dove, obbligatoriamente, occorre calzare scarponcini da montagna, portare una giacca a vento leggera e un pile, cappello, acqua, un piccolo snack e il telefonino. E non dimenticate che i fiori si ammirano, si fotografano ma non si raccolgono.
2–Santa Franca di Morfasso. Da queste parti lo spettacolo è sempre garantito, in ogni stagione, ma in questa i grandi faggi, che maestosi fan da sentinella al santuario dedicato alla Santa,offrono uno spettacolo di foliage tra i migliori. Grandi alberi alti 25/30metri, o forse più, che crescendo fitti garantiscono un sottobosco pulito e interamente percorribile a piedi. E ai bordi del prato il tepore autunnale permette ancora di consumare una merenda all’aperto (La meta suggerita fa parte del Cammino di Santa Franca).3-Parco provinciale del Moria. Anche qui lo spettacolo è garantito. Lo scenario si compone di secolari castagneti, con taluni alberi che sono dei veri patriarchi della natura con oltre 400 anni e da una esuberante boscaglia con flessuose faggete, svettanti, argentee, pini e altre essenze… Parcheggiate nella zona della chiesa e proseguite a piedi fino al rifugio e dintorni verso San Michele oppure seguendo il segnavia CAI 901, in direzione Croce dei Segni (adatto a tutti fino al rifugio e dintorni; per andare sulla Croce di Segni consiglio lo stesso equipaggiamento del Pelizzone).
Ma lo spettacolo non è solo qui!
4–Anello di Santa Franca di San Lorenzo, passando tra boschi secolari, vigneti e viste mozzafiato su Castell’Arquato e Bacedasco. Resterete affascianti (Il percorso suggerito fa parte del cammino di Santa Franca, anelli di San Lorenzo di km 5 e 8,5, facili e adatti ai bambini).
Avete scelto? Avete già ammirato il foliage in queste zone proposte?
Niente di grave nel nostro Appennino potete cogliere lo spettacolo un po’ ovunque.
Amo particolarmente lo spettacolo offerto dall’Alta Valriglio tra Generesso di Padri e Rossoreggio e quello del crinale del monte Giogo, tra Castell’Arquato e Lugagnano, tra vigneti e boschi, tra calanchi e ginestre.
Mi piace percorrere i boschi di Vezzolacca (con tanti sentieri CAI) dove si possono ammirare castagneti secolari che ospitano l’esemplare più vecchio dell’intera provincia di Piacenza con ben 500 anni di età e tuttora produttivo.
Non dimenticate …
Per godere appieno di questi spettacoli bastano buone scarpe sportive, giacca leggera e pile, cappello, macchina fotografica o smartphone di buona qualità, un po’ d’acqua e buona compagnia…
Alla fine una sosta in una delle numerose trattorie o osterie locali è sempre consigliata.
Scritto da Sergio Efosi Valtolla per Valtolla’s blog©-Appennino