In parecchi lo avevano temuto, io lo avevo già scritto: per far ripartire Fiorenzuola si smobiliterà l’unità spinale di Villanova.
Si smobiliterà, dicono i bene informati, perché ormai non più in linea con i tempi e inadeguata per certe “riabilitazioni”?
E visto che c’è tanta “inadeguatezza”, per qualche politico, tanto vale rifar tutto puntando sul nuovo (promesso) ospedale di Fiorenzuola d’Arda. Così da una una parte si toglie e dall’altra si compensa.
Sarà davvero così? E se fosse davvero così non verrebbe forse da chiedersi: che scelta è mai questa?
Sono gli stessi giornali locali di ieri, 13 ottobre, che riportano le tre possibili soluzioni tra Villanova e Fiorenzuola, emerse da un recente incontro tra amministratori locali e Ausl piacentina.
1-trasferire l’unita spinale e la riabilitazione di Villanova nel nuovo ospedale di Fiorenzuola;
2-lasciare l’unità spinale e la riabilitazione a Villanova potenziandola e modernizzandola;
3-gestire L’unità spinale e la riabilitazione in comune tra i due ospedali della valdarda di Fiorenzuola e Villanova.
I maligni (i soliti maligni e malpensanti…) la risposta la danno così: faran “morire” di morte lenta Villanova e intanto realizzeranno Fiorenzuola…(che non è detto possa diventare “l’erede unico” dell’unità spinale di Villanova…).
VILLANOVA È L’ECCELLENZA
Fino a prova contraria posso dire, anche per esperienza familiare, che Villanova è un’eccellenza medica, e anche di umanità!
Ma in effetti la struttura sembra un po’ inadeguata. A suo favore occorre ricordare che sono oltre 15 anni che si richiede (lo chiedono i suoi medici, il personale specializzato e le amministrazioni locali) una “riqualificazione” dell’unità spinale e riabilitativa, e anche strutturale; e sono anni che puntualmente ad ogni campagna elettorale si promette, si promette…”faremo”, “entro qualche anno ci sarà un ospedale avanzato…” ma non succede nulla. E ora si dice che Villanova è inadeguata, non al passo con i tempi e quindi si pensa alla sua smobilitazione. Prima il “danno” e poi la beffa!
In questa vicenda ospedaliera valdardese parecchi cittadini non hanno capito cosa si vuol fare a Fiorenzuola; non hanno capito cosa vuol fare la Regione, cosa chiedono i nuovi governanti locali, i comuni della valdarda…
Hanno compreso, i cittadini, che si rivogliono “i muri” abbattuti (su questo siamo tutti d’accordo!) e che c’è ritardo causato dal ritrovamento di idrocarburi nel sottosuolo dove si dovrebbe realizzare il “nuovo”; hanno compreso esservi posizioni diverse tra i vari gruppi politici locali (i filo regionalisti, i contrati e i mediatori…); hanno capito che per qualcuno andrebbe bene rifare tutto ciò che era presente ante demolizione…
O forse non ho/abbiamo capito nulla!
Ammetto che sono/siamo un po’ frastornati (ma è forse colpa di noi cittadini che non comprendiamo un cavolo della politica e del politichese…).
Chiariteci le idee, illuminateci… chi può lo faccia!
Quello che mi sembra ovvio è che Fiorenzuola e la vallata meritano un ospedale adeguato, con le specializzazioni possibili e con un vero e moderno pronto soccorso. Ma pensare di far vivere il nuovo ospedale a scapito di Villanova non è giusto…
CONSIDERAZIONE FINALE
Da anni in Valdarda, e anche a Piacenza, per la politica regionale e nazionale non ci sta niente di possibile …fuorché il carbonext. Quello arriverà in Valdarda, statene certi, lo ha deciso la Regione e anche rapidamente…molto più rapidamente di qualsiasi altra questione aperta come lo è il futuro dei nostri ospedali valdardesi.
E sono pure convinto, a proposito di ospedali e sanità in Valdarda e provincia di Piacenza, che almeno fino al prossimo referendum del 4 dicembre andrà il onda il solito tira e molla “ascolteremo”, “valuteremo con la gente”, “decideremo insieme ai sindaci”…
Appena terminato questo appuntamento elettorale chi decide sarà molto più decisionista e preciso. Pazientate e vedrete.
(Post redatto da Sergio Valtolla dopo aver letto Libertà del 13 ottobre 2016, pag 9).
Le possibili soluzioni prospettate sono tre, tante quanti i famosi bussolotti.
Temo che, con l’arrivo del maltempo, lo scavo a cielo aperto per il nuovissimo ospedale si riempirà nuovamente d’acqua, generando ulteriori problemi di smaltimento di terribili liquidi contaminati.