CADEO: REALIZZATE SUBITO IL CAMPO DI ATTERRAGGIO…*
(Sergio Efosi Valtolla, fotoamatore, escursionista e narratore)
In quella grigia mattina d’inverno il Sindaco di Cadeo riceve un messaggio importante da parte di un fattorino della Prefettura di Piacenza; un messaggio urgentissimo.
Il Sindaco, tuttavia, è fuori sede e occorre avvisarlo immediatamente.
Verso mezzodì del medesimo giorno finalmente, il primo cittadino, giunge in Municipio e apre il “piego prefettizio” che reca una precisa richiesta della Direzione dell’Aviazione Militare di Torino.
Siamo nei primi giorni di febbraio di quel terribile 1917 di guerra e Cadeo si vede prescelta quale area provinciale per allestire “un campo di atterramento per aeroplani militari”. L’amministrazione comunale è incaricata di formulare una proposta di ubicazione attenendosi a precise disposizioni.
Il Sindaco si attiva immediatamente e, in data 7 febbraio 1917, scrive all’ing. Lodovico Scarabelli di Piacenza (facente le funzioni di tecnico comunale) “Come ebbi a comunicarle verbalmente fino dallo scorso mese di gennaio, la Direzione dell’Aviazione Militare in Torino, mi ha richiesto di indicarle quali siano i terreni, posti in questo Comune, che meglio si prestino per un campo di atterrramento per aeroplani delle dimensioni di circa M.400×120, su terreno piano, preferibilmente coltivato a prato stabile, privo di ostacoli […]. La prego pertanto a volere compiacersi di recarsi sopralluogo allo scopo di cui sopra […]”. Acquisite le necessità del Comune e quelle militari, in seguito allo svolgimento di tale sopralluogo il 16 aprile 1917 l’incaricato redige la sua proposta per il comune di Cadeo che localizza “l’aeroporto”.
Scrive l’ing. Scarabelli “[…]Nel territorio del Comune di Cadeo i fondi rustici sono suddivisi in appezzamenti di non grandi dimensioni, e per condizioni altimetriche di non facile scolo.[…]. La località n°1 nella quale il campo di atterramento può essere collocato in due posizioni (n°1 e n°1bis) è in fondo prativo stabile piano, senza piante, attraversato soltanto[…] da sette piccoli fossetti (adacquatrici) che se sia necessario potranno pel tratto occupato dal campo di atterramento essere coperti con tombini […]. Il fondo è del Collegio Alberoniano […]. La località n° 2-che pure presenta pel campo due positure indicate n°2 e n°2bis-è in fondo piano a prato artificiale, senza ostacoli di sorta. È anche questo di proprietà del Collegio Alberoniano […]. La località n°3 è posta pure in fondo piano, senza piante, oratorio ma coltivato a prato artificiale. Appartiene per una parte alla signora De Bernardi Elena vedova Bellinzona […] e l’altra di ragione Bellinzona Ercole […]”.
In seguito all’invio della relazione al Comune, con mappa delle possibili localizzazioni, l’ing. Scarabelli in data 18 aprile 1917 informa di aver scritto alla Direzione dell’Aviazione Militare per chiedere se potesse essere d’ostacolo la adiacenza alla linea ferroviaria. Inoltre informa che non avendo ricevuto risposta di sorta ha dato corso alla sua proposta presentandola al comune di Cadeo […].
*(La storia completa è sul volume: “Cadeo, dalla Via Emilia all’accoglienza” di S.EFOSI, P.MORLACCHINI, F.PIAZZA, Grafiche Lama, Piacenza 2018.
