
Un amico del blog ci ha inviato questo scambio di “commenti” registrato su facebook nei giorni scorsi….
Perché lo pubblichiamo? Perché è un tema che sotto, sotto….interessa tutti anche quelli che leggono e non commentano mai! Non commentano su facebook, non lo fanno da altre parti e in altre occasioni ma …….sono comunque attenti!
La soluzione potrebbe chiamarsi carbonverde: si tratta del nuovo prodotto uscito dai laboratori della Buzzi Unicem, colosso internazionale della cementeria. Il Cbv è un combustibile ricavato direttamente dal riprocessamento dell’immondizia: nel forno della cementeria di Robilante in provincia di Cuneo da qualche mese è entrato questo nuovo combustibile. Una sorta di carbone generato dai rifiuti arrivati dai comuni dell’hinterland….
L’idea ambiziosa è quella di passare dal rifiuto scaricato in discarica al rifiuto reimmesso nel ciclo produttivo per farlo diventare prezioso fornitore di energia. Il principio è molto semplice: i rifiuti peggiori, quelli non differenziati, sono triturati in parti molto piccole e poi usati per alimentare i forni della cementeria. Da Buzzi si sostiene che più del 90% del rifiuto è riutilizzato e il risparmio rispetto al consumo del carbone tradizionale è nell’ordine di quasi il 20%. Nell’ambiente sono gettate anche meno emissioni rispetto al carbone. In più, grazie alle temperature alte il doppio rispetto ai normali inceneritori, è escluso il rischio di produzione di sostanze tossiche come le polveri sottili o la diossina. Ulteriore beneficio è quello che i piccoli residui dell’incenerimento sarebbero a loro volta riutilizzati per produrre cemento.
Sara D. La soluzione è ridurre la produzione di rifiuti, utilizzare risorse rinnovabili e poi dare fuoco alla Buzzi Unicem…. sai che caldo allora!!! |
Andrew B.
Ottimo esempio di sustainability! |
Mauro D.
ci mancherebbe solo questa…. e poi siamo veramente a posto!!! per l’Unicem ci vorrebbe un Kamikaze che si sacrifichi per la giusta causa……la sua esplosione!! |
Andrew B.
Oppure dovrebbe aprirsi una voragine nella terra talmente grande da inghiottirla!!! |
Sergio E.
la nostra bella “cementiera” con ce la terremo ancora per moltissimo…..qualcuno l’ha voluta fortissimamente voluta…deturpa, è immonda, è un grave limite paesistico che ci vieta di poter puntare con forza al turismo…poi …polveri fini, grande traffico e chissà che altro che mai sapremo. |
Riguardo alla cementeria vorrei soffermarmi su di un aspetto che non credo secondario che riguarda il trasporto della marna che l’alimenta e la scarsa lungimiranza della nostra classe politica… diciamo almeno quella degli ultimi 40 anni….
Faccio un stima molto “spannometrica” e sicuramente in difetto:
da Ponte dell’Olio partono mediamente 10 camion al giorno per rifornire la cementeria della marna scavata ad Albarola. (e non è l’unica fonte di approvvigionamento dell’impianto)
Se i miei calcoli sono giusti si tratta di 20 viaggi al giorno (andata e ritorno) moltiplicati per circa 210 gg lavorativi /anno fanno 4200 viaggi/anno.
La cava di Albarola credo che sia attiva da almeno 20 anni quindi ipotizzo che in questo periodo abbiano percorso il tragitto 84.000 autotreni.
Il percorso è di circa 35 km che andata e ritorno fanno 70 km e mediamente un autoarticolato credo consumi circa 3 lt di gasolio al Km, per cui occorrono circa 23 Lt a viaggio. Per 4200 viaggi annui fanno circa 96.600 lt anno e per 20 anni … ho già perso il conto….
In qualsiasi stato serio, le autorità locali avrebbero proposto/imposto all’azienda la creazione di una linea ferroviaria o quanto meno una teleferica per coprire il tragitto.
Non credo che occorra essere economisti per capire che una linea ferroviaria trasversale a 2 vallate (val Nure e val d’Arda) sarebbe stata la premessa per la creazione di almeno 2 collegamenti di fondovalle rispettivamente con Fiorenzuola per la val’d’Arda e Piacenza per la val Nure.
Il trasporto della marna sarebbe diventata un’attività collaterale al trasporto merci e passeggeri, che avrebbe contribuito non poco ad ammortizzare in breve l’investimento iniziale.
Penso che sia superfluo parlare dei vantaggi economici del trasporto su ferro rispetto a quello su gomma e del conseguente “risparmio ambientale”.
Invece uno degli indubbi vantaggi dell’estensione di 2 linee ferroviarie al resto della vallate sarebbe stato la possibilità di creare un pendolarismo lavorativo, dai paesi di montagna verso i centri produttivi (e lo spostamento verso monte di quelli che ricavano benefici dalla vicinanza con la ferrovia) Non avremmo uno spopolamento della montagna con le proporzioni attuali, anzi molte famiglie avrebbero mantenuto il domicilio nei paesini, potendo andare giornalmente a lavorare in treno. Ciò significa scuole aperte , servizi collaterali, commercio adeguato ecc ecc.
Non occorre andare molto lontano per vedere territori montani molto più difficili dei nostri che non soffrono dello stesso spopolamento.
La Svizzera ha una notevole rete ferroviaria di fondovalle che oltre alla valenza turistica assolve egregiamente ala funzione di trasporto pendolari e merci.
Alcuni numeri ricavati dai siti ufficiali delle ferrovie statali svizzere e di quelle italiane, giusto per fare qualche paragone ….
rete ferroviaria Svizzera Km 22.000
rete ferroviaria Italiana Km 16.700
densità ferroviaria ogni 1000 kmq. Svizzera : 122 km
densità ferroviaria ogni 1000 kmq Italia : 55 Km
volume merci trasportate ferrovie Svizzere : 54 milioni di ton (anno 2007)
volume merci trasportate ferrovie Italiane : 50 milioni di ton (anno 2010)
se c’è qualcuno che se ne intende mi può confermare o smentire i miei conti e magari fare un po’ di conti economici su quanti € sono andati in fumo (e polveri sottili) nel costo carburante, costo gomme, costo tangenzialina, ecc ecc degli ultimi 20 anni.
chiudo con un piccolo aneddoto:
mio figlio ha una innata passione per la storia locale (il DNA non è acqua …)ed un paio di anni fa, aveva 12 anni, mi spiazza con questa domanda:
“ papà chi era Oscar Luigi Scalfaro ?” (un brivido mi assale e penso… non poteva chiedermi semplicemente come nascono i bambini che mi creava meno imbarazzo)
Perché? rispondo io …
lui candidamente mi dice :” perche ho letto che era il ministro che ha soppresso la ferrovia Piacenza – Bettola” ed aggiunge:
“spero che uno così st….. (incompetente) lo abbiano mandato via con un calcio nel c…. (rimosso)”.
Non sapevo cosa rispondergli, ma mi sono fatto coraggio e gli ho detto la verità e la carriera che ha avuto il personaggio …
“Penso proprio che questo sia un paese in mano a dei c….” mi risponde lui dall’alto dei suoi 12 anni.
Dentro di me pensavo ancora a come era bello quando i figli ti chiedevano solo come nascono i bambini …
ciao
marco,
come la solito ottimi ragionamenti, constatazioni veritiere e buon senso! Non occorrono commenti.
La ferrovia per trasportare la marna e viceversa doveva [ posto che han permesso sto mostro in una così minuscola vallata..] essere un obbligo! ….
e magari usavano altri termini per esprimersi…..
il prezzo del progresso…. 😉
quello che mi fa sempre un pò pensare è la “scusa” che nelle cementerie si raggiungano temperature tanto elevate da non formare diossine e altri composti indesiderati..
Premettendo che non sono chimico-fisico, la domanda che mi faccio è:
e quando quelle temperature di formazione il gas le raggiunge in discesa? voglio dire, i 1400 gradi del gas esausto arriveranno prima a 800° e poi a 20°C in atmosfera? O no? Succede qualcosa in questo raffreddamento? Si possono formare molecole/leghe nuove? Ci sono gas condensabili?
il processo di creazione del CBV lo conosco, stimo chi lo ha brevettato e penso che sia una buona pensata! Elimina il cloro dai rifiuti (base x le diossine), ma questo non deve cmq essere mitizzato come metodo per risolvere il problema rifiuti!!
Ha ragione Sara, la soluzione passa per la diminuzione della produzione, e dove possibile per il recupero, non altro! Tutto il resto serve ad alimentare interessi diversi, dalla produzione iniziale di imballaggi alla gestione del “rifiuto”, intesa sia come camorra che come “operatore” per bene!
andrea,
grazie per la tua competenza!
Oggi ho parlato con un responsabile della GEAMIN (la soc. che gestisce la cava di Albarola) e mi ha dato informazioni più dettagliate, per cui i calcoli vanno un p’ò rifatti.
I camion che viaggiano ogni giorno sono mediamente 60 (non 10 come erroneamente ricordavo io, perciò compiono 120 viaggi. (andata e ritorno)
Le giornate medie di trasporto annue sono circa 160 perchè
oltre alle ferie, hanno circa 2 mesi di fermo per manutenzione impianti e macchine mov. terra
I calcoli vanno quindi rifatti, ma lascio ad altri questo esercizio se no mi incavolo ancora di più.
PS dichiariamo guerra alla Svizzera o all’Austria ed arrendiamoci incondizionatamente un quarto d’ora dopo….
ciao
Gentile Marco,
con Lei, con i lettori e con l’autore di questo bellissimo spazio dedicato alla Valtolla ed alla sua gente, vorrei provare a condividere il concetto di “minimo trasportazionale” relativo alla localizzazione degli impianti produttivi.
Faccio un piccolo esempio.
Se voglio insediare una fabbrichetta per costruire castelli di sabbia da vendere sul mercato e voglio essere razionale ed efficiente, minimizzando i costi di trasporto della materia prima, la colloco vicino al mare, non su un’arida pietraia a cui dovrei fare arrivare la sabbia per mezzo di un costoso ed ozioso andirivieni di camioncini.
Razionalità vuole anche che scelga una spiaggia vicina ai mercati in cui venderò i castelli di sabbia una volta prodotti (evitando un secondo andirivieni di camioncini).
Certo, poi, che se ci guadagno a fare andare avanti indietro detti camioncini, perchè, guarda caso, produco anche questi……..
Anna
bellissimo il suo commento.
ottimo il suo esempio e molto calzante.
a presto! attendiamo i suoi commenti.
ricordo che quando molino teodoro fu costruito aveva uno scopo preciso e fù costruito sulla miniera. infatti si ricordano ancora le teleferiche che scendevano da vidalto . poi con la ristrutturazione si è deciso di sospendere l estrazione a vidalto e rifornirdi di materie prime altrove. Oltre trentanni fà già legambiente e gruppi locali proposero e chiesero la realizzazione di una linea ferroviaria intermodale che collegasse fiorenzuola con la cementeria.Nulla fù fatto e si disse che costava troppo……politici da strapazzo ostaggi delle aziende e del ricatto occupazionale.hanno fatto si che il popolo si respirasse per anni tonnellate di inquinanti e polveri.I danni veri devono però ancora manifestarsi.Soluzione sarebbe una vera indagine sui licheni ed i muschi per compararla con le vecchie monitorizzazioni e vedere che strato di inquinanti si è creato in trentanni.poi chiedere i danni con una class action….
Inviata a Libertà
bruciare rifiuti nella cementeria non migliorerà l ambiente in valdarda!!!!!!!!!!!!!!
cosi come sostenuto dal direttore dello stab. buzzi, su libertà il 14 apr.
IL COMITATO ” BASTA NOCIVITA IN VALDARDA! DICHIARA DURA OPPOSIZIONE ALLA ENTRATA IN VIGORE DEL DECRETO CHE FACILITA L’ INCENERIMENTO DEI RIFIUTI NEI CEMENTIFICI
L’UTILIZZO DEL “COMBUSTIBILE SOLIDO SECONDARIO” E’ DANNOSO E SUPERATO.
CON LE MODERNE TECNOLOGIE SI POSSONO RICICLARE TUTTI GLI SCARTI PLASTICI E CARTACEI.
IL FUTURO E’ RIFIUTI ZERO
Già bocciato, e cacciato dalla porta, dalla commissione Ambiente della Camera o della scorsa legislatura, il decreto Clini sui cementifici rientra dalla finestra. E’ stato infatti approvato a febbraio ed è entrato in vigore il giorno di venerdì Santo, ad opera di un governo dimissionario che dovrebbe occuparsi solo di questioni ordinarie.
Quindi il decreto su l’utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS) nei cementifici è ora legge vigente.
La posizione del COMITATO è chiara. É inaccettabile bruciare rifiuti, è uno spreco di risorse ed un costo altissimo in termini ambientali e per la salute; è inaccettabile consentire ancora di inquinare la valdarda, è inaccettabile contravvenire ancora alle disposizioni Europee sul recupero della materia che è prioritario nella gerarchia d’intervento, e violare ancora la Direttiva 96/62/CE, sulle polveri sottili fin anche dopo la condanna all’Italia della Corte di Giustizia del 19 dicembre scorso.
Dal punto di vista tecnologico, l’incenerimento del cosiddetto CSS (già “Combustibile da Rifiuti” ex Cdr) nei cementifici è totalmente superato. Oggi è possibile recuperare e riciclare anche scarti plastici e cartacei fino a qualche anno fa difficilmente trasformabili in nuova materia. Lo si può fare avviando nei fatti strategie alternative che creano più posti di lavoro, e sono più sostenibili a livello economico ed ambientale.
Incredibilmente il decreto Clini peggiora ancora la nostra situazione dato che i cementifici hanno limiti di legge da rispettare molto superiori a quelli degli inceneritori, ossia possono inquinare di piû di questi e il tutto a norma di legge. Nella relazione Monti, appare inoltre chiaro che potranno essere bruciati nei cementifici anche i rifiuti speciali, con incalcolabili conseguenze dannose del residuo da combustione che verrà miscelato al cemento, in quanto tutto il residuo viene inglobato nella materia cementizia, e quindi finirà nelle nostre abitazioni, nelle scuole, negli ospedali.
È gravissimo consentire, ancora, di bruciare i rifiuti, ed è ancora più grave consentire di bruciarli nei cementifici, industrie insalubri di classe 1.
Non consentiremo che il decreto produca i suoi effetti dannosi. Lo faremo con proposte concrete su sistemi alternativi atti a superare questa situazione.
Sarà fatto al più presto ricorso al TAR da parte di gruppi parlamentari contro il decreto,e saranno fatte iniziative di sensibilizzazione e controinformazione in valdarda per fare chiarezza sulla situazione ambientale,sui vantaggi e svantaggi di questa proposta,e sui dati arpa in nostro possesso che dimostrano senza dubbi da dove proviene l inquinamento in valdarda e quali siano le responsabilità dell industria mineraria in relazione alla presenza in atmosfera di polveri e altri pericolosi inquinanti, ed in relazione alla prolungata esposizione della popolazione ad inquinanti specifici,monitorati e
con ossequi
Marino longo
attivista comitato “basta nocività in valdarda”