W i briganti della valtolla! Abbasso….(seconda parte)

lavoro montanaro nel 1800 (bruzzi)

Ripreso dall’articolo ” W i briganti della valtolla! Abbasso….”  pubblicato  il 6 settembre  2011. 

“ Il carattere degli abitanti , dalla Sforzesca fino alquanto al di là di Lugagnano, è simile….. è simile a quello degli abitanti del basso delle valli già descritte. Ma al di sopra di Lugagnano, per fino al principio della valle superiore, cangia notabilmente. E a chi non è noto il coraggio, l’ardire e l’intraprendenza della val di Tola? Esaminando filosoficamente le ragioni che tali li rendono, si vedrà che, lasciando a parte la vegeta e robusta costituzione di essi, vi contribuiscono più d’ogni altra cosa le loro circostanze e la loro situazione. Poveri di prodotti che non bastano a nutrirli per pochi mesi, carichi d’imposizioni e d’aggravi, la maggior parte di questi è ridotta a passare nell’Oltrepò per guadagnare, a costo d’infiniti sudori, un vitto miserabile e qualche moneta, che –di ritorno alle loro case-suole appena bastare per iscontare il debito che ha contratto per sussistere la famiglia rimasta in paese. Quest’è il tenore di vivere dei bene intenzionati. Ma gran parte degli altri, che sono in istato di aver muli o somieri, o son condottieri di merci o fanno il commercio clandestino; ma, tosto o tardi, incappando nelle mani delle guardie del governo, perdono talvolta la libertà e sovente il carico ed i somieri. Ciò accadendo, e trovandosi nell’impossibilità di sostituirne degli altri, si riducono spesso a far ciò che per indole e per carattere, non farebbero essendo altra la situazione. Una prova del vero si è che nei tempi per essi più felici, perché meno aggravati, la lealtà e la buona fede era il loro principale carattere oltre all’ospitalità ed il buon cuore, che -malgrado i torbidi  dei tempi presenti- tuttora conservano.” Sembra un’analisi sociologica del grande Adam Ferguson.

Difende ancora gli abitatori locali  lagnandosi di non saper  come mettere in evidenza, presso i governi e le autorità locali, la situazione di questi “sventurati abitatori” .

Boccia è uomo d’ordine, non parteggia per i “banditi”,  ma ne comprende la genesi e si prodiga nel suggerire rimedi [meno tasse….]  ai governanti del ducato per combattere il fenomeno ed estirparlo. Il suo carattere, la sua formazione e la cultura gli faranno affermare che   “ I loro asili [ndr: parla di banditi e inquisiti della valle] e punti di riunione sono ormai noti a chi li vuol sapere e, se il governo prenderà impegno, davvero gli sarà facile  la loro estirpazione e renderà sicuro il passaggio per quella valle e gli abitanti di essa non avranno a temere le ruberie di costoro”.

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Uno spietato realismo! Una denuncia storica incredibile. Quando il Boccia scrive “ ….se il governo prenderà impegno…..”  significa ” se il governo farà riforme”, diminuirà le tasse, interverrà dal punto di vista socio economico e infrastrutturale…..Inascoltato!

Ma cosa cambiò dal 1805, dall’epoca del Boccia all’unità d’Italia nel 1870? Praticamente nulla mentre il fenomeno dell’emigrazione, nel frattempo, assumeva caratteri di massa destinati a permanere tali per un secolo. Anche con la proclamazione del  nuovo Regno unitario, dal 1870, non cambiò quasi nulla!

Le speranze andarono presto deluse e di guerra in guerra, dapprima per conquistare l’Eritrea, poi la Libia e infine l’alto Adige si giunse al triste episodio dell’abbattimento delle gigantesche e secolari foreste di Cerri e Querce che ricoprivano tutta la parte alta della val d’Arda in cambio di spiccioli per la gente che prestava la propria opera, per i comuni e per gli stessi proprietari dei boschi. Tagliati i boschi, desertificata la zona,  l’emigrazione riprese con più forza di prima!

Solamente negli anni ‘50 iniziarono alcuni primi timidi interventi infrastrutturali quando la situazione era già molto compromessa e l’emigrazione, complice anche le recenti  sofferenze della seconda guerra mondiale [che aveva esasperato l’estrema indigenza già denunciata  tempi del “Boccia”] accelerò lo spopolamento di interi paesi che si ritrovarono a New York, Parigi e Londra.

Era la resa finale! Erano le estreme conseguenze di quanto Boccia aveva denunciato 150 anni prima del dopoguerra.

Mai, mai si è intervenuti per promuovere vero e duraturo sviluppo, per salvaguardare le risorse naturali  [che qui erano eccellenti ] ma solamente  “per rapinare”, per “depauperare”, con la complicità di scaltri “politici” locali che han fatto la loro fortuna e poi si son trasferiti da altre parti.[fine]

Le parti riprodotte dell’autore del libro sono scritte in corsivo [editoriale tipografica gallarati, arti grafiche Tep ]

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