Appunti di viaggio di S.Efosi, F.Ferrari

Predalbora, nel comune di Farini (prov. di Piacenza), è un paesello sperduto tra i monti dell’Alta Valnure, quella che è opposta alla Valtolla confinaria di Morfasso.
Capita che a fare il contadino, l’imprenditore della terra, sia rimasto un ragazzo di poco più di vent’anni; capita che Francesco, questo il suo nome, lo faccia con grande passione, preparazione e abnegazione; e capita pure che nei sia divenuto, nei fatti, anche il custode, il cantoniere, il giardiniere e perfino il sagrestano del minuscolo e antico oratorio perfettamente ristrutturato e curato.
Francesco Chinosi ha deciso tutto questo quando era ancora poco più che un bambino e poi già dalle scuole superiori (agraria) ha sperimentato e verificato “de visu” che era possibile intraprendere anche in montagna. Ricordava benissimo quando il nonno lo accompagnava con se in quel piccolo borgo che era già in via di abbandono, con pochi anziani contadini che attendevano che si compisse il destino di ogni uomo dopo aver trascorso la vita intera tra questi campi sottratti alla rigogliosa boscaglia dei nostri Appennini.
Francesco ha deciso di recuperare quella terra, quella che era possibile in proprietà o in affitto da altri, evitando che la boscaglia si riprendesse ciò che nei secoli era stato “roncato” e coltivato; ha deciso che questo era il suo destino, ha riaperto la strada di sassi, ha pulito le viuzze, i bellissimi violetti e tenta di tenere a bada le frane e gli smottamenti.
Francesco coltiva patate, come si faceva un tempo in tutta la montagna, che vende direttamente nei mercati (campagna amica), e cereali antichi che trasforma in preziose farine presso un antico molino artigianale locale. La sua è agricoltura biologica e i suoi prodotti sono anche nei negozi di Eataly.
Capita che il papà, che è insegnate, a tempo perso e d’estate, trascorra le sue giornate accanto a Francesco, come pure la mamma, perché di lavoro qui ce n’è tanto.
Ps: Groppallo e dintorni sono zone da visitare, luoghi ove fare “scorribande” alla ricerca del buon cibo e dei prodotti della terra che ancora ci sono. Coppa di montagna, prodotto agroalimentare tradizionale (PAT), mariola (PAT e presidio slow food), pane a km zero, patate, farine per panificazione e pasta, farine di mais. E anche ristorazione, accoglienza, tanti piccoli oratori, sentieri escursionisti e il transito della Via degli Abati (la francigena di montagna).

