Nei giorni scorsi il quotidiano libertà pubblicava un lungo articolo di P.Soffientini dal titolo “Turismo solo andata per expo” dove venivano riportate le ammissioni di parziale fallimento del progetto che prevedeva di portare un buon numero di turisti expo nella nostra provincia. Il referente del club di prodotto”terre francigene piacentine“, la speciale associazione di scopo fondata da confcommercio, coldiretti, confartigianato piacentini e altri soci che gestisce i flussi da e per l’expo di Milano ammette che qualcosa non va.
A due mesi dall’inizio dell’expo abbiamo “traghettato” a Rho circa 2000 persone ma, e qui cominciano le riflessioni, quasi nessun ritorno verso il nostro territorio.
Un fallimento? Se lo scopo di un’associazione come “terre francigenre”, sostenuta da Regione e principali organismi associativi piacentini citati, era quello di portare un po’ di turisti a Piacenza e vallate si tratta di fallimento. I giri di parole non servono a nulla.
“questo flusso turistico (ndr: verso Piacenza) non c’è, dobbiamo ammettere che non abbiamo trovato la formula giusta come terre francigene per portare persone. Ero convintissimo che expo avrebbe richiamato turisti sul nostro territorio, finora così non è “ A dirlo è il prof Cattanei, dovente universitario e referente dell’associazione che è il risultato di un lungo lavoro preparatorio che ha coinvolto comuni e provincia piacentina nei due anni che hanno preceduto expo.
Tale lavoro era rivolto a valorizzare i numerosi percorsi francigeni che attraversano la nostra provincia realizzando un progetto che permettesse di fruire di percorsi personalizzabili ( anche tramite app) dove poter ricevere tutti i servizi turistici richiesti (alloggio, ristorazione, gestione del tempo libero, cultura, ecc…).
Ma qualcosa non ha funzionato e questo ci dispiace parecchio. Ci auguriamo predano le opportune contromisure per “sbloccare la situazione”.
Resta il rammarico per i soldi pubblici spesi per studiare e analizzare, per l’ennesima volta nel corso degli ultimi 15 anni, cose che già in precedenza si erano vivisezionate fin nel dettaglio minimo. Forse bastava realizzare quanto era già previsto nei precedenti studi e…
Quali contromisure sembrano all’orizzonte? La valorizzazione, aggregandoci agli altri organismi turistici emiliani che sono già in fasi operative avanzate, del nostro “pezzo” di Via Emilia per far divenire questa antica arteria consolare anche un “prodotto turistico” come lo sono altre eccellenze tipo “castelli del ducato” e cose del genere.
In poche parole copiare bene è meglio che progettare male e con troppa, ci sembra, autoreferenzialità.
Ma non sarebbe anche ora di riflettere sull’utilità tutti questi organismi “turistici” che pomposamente anche nella nostra provincia, a volte anche a sproposito, chiamano “club di prodotto”? Non sarebbe forse il caso che questi convergano in un solo soggetto? Senza riproporre “Piacenza turismi” non si possono fare società per macro-aree interprovinciali? Ha senso che nello stesso territorio agiscano diverse associazioni del gusto, dei sapori, delle vie francigene locali, dell’appennino, del vattelappesca e cose del genere?
Per fortuna, nel frattempo, le proloco resistono! Per fortuna spesso e volentieri queste sanno fare da collante locale con comuni e altri organismi associativi e volontari per produrre e gestire eventi inimitabili di portata anche internazionale. Ma così restiamo nel campo localistico e non ne usciremo mai.
Non ci resta che una considerazione finale.
Chissà se organismi del tipo “Via degli Abati”, “Via dei Monasteri Regi” o “Transitum Padi” che di cose ne san fare ( con zero soldi o quasi) sono mai state realmente coinvolte nel progetto che ha decretato la nascita del club di prodotto “terre francigene piacentine”, chissà…
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Ciao, da operatore nel campo turistico, sia ricettivo che enogastronomico posso solo che confermare la TOTALE assenza di turisti legati all’expo, non solo non ci sono questi, ma mancano completamente anche quelli “della domenica” .
Una volta sulla strada per Bardi passavano centinaia di motociclisti e le aree attrezzate per pic nic erano sempre piene….
ora NON è più così….
i motivi possono essere tanti e tutti validi, personalmente reputo lo stato del manto stradale e il totale abbandono della manutenzione della viabilità, la principale causa di queste “perdite di passaggio” .
In merito alla mancanza di flussi turistici organizzati credo anche sia colpa di alcuni operatori che NON vogliono adattarsi alle nuove esigenze di mercato e alla nuova “clientela”, mantenendo menù “vecchi” , orari di cucina troppo rigidi e mancanza totale di servizi “tecnologici” ( vedi il servizio wifi ) .
La quantità di soggetti preposti a promuovere il territorio è davvero incredibile, troppi enti, club, promoter etc etc ….. ma davvero pochissima volontà di fare SUL SERIO qualcosa.
Continuo a credere in questo territorio, continuo a rimanere incantato dei suoi panorami, della sua storia e della sua cultura, non mollo, vado avanti, ma è davvero difficile.
Un fresco saluto dall’alta Val d’Arda.
Luca
Caro Luca sei troppo civile: le strade provinciali fanno schifo e questo si ripercuote su quel poco turismo che ci teniamo caro da queste parti.
In merito al wifi e agli orari ti do assolutamente ragione, e vale per bar e ristoranti.
Ma ci hanno menato per due anni con sto progetto che unificava tutte le vie francigene e poi scopriamo che non gliene frega a nessuno.
Questo spiace molto ma quali sono le conclusioni? Cosa si inventeranno?
Il tuo intervento è sempre di alto profilo.
grazie
sergio
Grazie Sergio 😉
io nella via Francigena ho creduto e credo ancora, perchè se una via è stata percorsa per secoli, lo può essere ancora adesso, ma come vedi le cose si intrecciano…per percorrere una via, una strada, un sentiero, questi DEVONO essere percorribili e adatte al tempo in cui si vive, NON possiamo avere un percorso medioevale con buche “ottocentesche”, smottamenti del “barocco” e frane dell’ “illuminismo”…i nostri viandanti hanno mezzi del secondo millennio, non hanno più ( ahimè ) cavalli o piedi o carri…. eh eh eh eh ..
ieri sono andato a portare i bimbi al mare, sono passato da Bore per andare a prendere la Cisa a Fornovo….
2 cose mi hanno colpito, la prima come già dicevo lo stato PIETOSO della viabilità, che le montagne russe di Mirabilandia sono il brucomela della festa di paese…
la seconda è la quantità impressionante di rilevamenti di velocità vari dagli autovelox alle colonnine …. che per quel che mi riguarda se uno riuscisse a superare la velocità consentita con quella strada dovrebbe ricevere un premio e NON una multa… perchè si dimostrerebbe un pilota degno dei migliori rally mondiali !!!
Il problema è che siamo POCHI per cercare di far cambiare la mentalità e i “giovani” non mi sembrano poi così intenzionati a dare una mano per cambiare, ma forse sto diventando vecchio io e quindi sto iniziando a rompere come facevano i miei quando ero giovane io ah ah ah ah
Un abbraccio di tutto cuore
Luca