
Editorale di Sergio Valtolla
Stamattina di buon’ora mentre sfogliavo il nostro quotidiano locale sono stato incuriosito da un titolo in prima pagina che rimanda a pagina 38: “Dopo la rissa lasciati per strada”. Nell’articolo si legge, a un certo punto che i sette pakistani coinvolti nella rissa di qualche giorno fa a Vernasca, al “centro di accoglienza” dell’agriturismo Burgazzi, sono stati espulsi e dovranno arrangiarsi da soli. Due di loro pare abbiano trovato ospitalità da amici, mentre per altri cinque l’articolo del giornale recita “…In teoria, per loro c’è la strada ad attenderli”.
Ho letto attentamente e riletto quanto riporta il nostro quotidiano e non ci sono dubbi: ora questi cinque stranieri, che non conoscono la lingua italiana, non hanno nulla, andranno a ingrossare le fila dei già numerosi stranieri che vivono si margini della nostra “grande civiltà”. Liberi in quel mondo sommerso a noi sconosciuto di vivere di cosa? Della carità, di piccoli furti per poter almeno mangiare una volta al giorno o chi cos’altro???
Il rimedio assunto, per me, è anche peggio del casino che hanno combinato quei poveri disperati. Che senso ha espellerli da una struttura dove almeno sono assistibili, visibili e controllabili dalle autorità preposte a ciò? Non era forse meglio in attesa del processo destinarli alle altre tante strutture, magari più efficienti e con maggiore esperienza presenti nel Paese?
Si risolvono così i problemi? Si allontanano dalla struttura per immergerli nel “nulla”…In quel sommerso che nessun assistente sociale e autorità costituita conosce veramente? In quel mondo dove vivono “poveri sfortunati”, accanto ad approfittatori di ogni risma.
Ma spero che “libertà” abbia frainteso e riportato male il provvedimento di allontanamento, che si sia trattato di una svista e che si rimedi subito.
Piaccia o no, ribadisco: accoglienza vera ai profughi di guerra e ai perseguitati politici!
E in ogni caso per tutti (per tutti gli adulti in condizioni di poterlo fare!), fino a quando sono ospiti in Italia a carico nostro impiego immediato in lavori socialmente utili* e, sempre, alfabetizzazione e cultura civica. L’ozio e l’isolamento in luoghi sperduti nei nostri monti o colline sono la “polveriera” che provoca questo furore di cui si è parlato.
No! Non si affrontano e si risolvono così i problemi.
Ma in Italia l’accoglienza è una finta e i politici non stanno facendo nulla per cambiare le cose…
Ps: Le forse dell’ordine e le Prefetture si limitano a eseguire quanto richiesto dalla “legge” ma cosa pensa il comune di Vernasca di tale situazione?
*esclusi i minori, gli anziani e le donne con bambini al seguito.
Non c’è da stupirsi! E’ tutto normale in un Paese come l’Italia che non identifica il nuovo venuto che rifiuta l’identificazione, che ha ridotto l’accoglienza ad un “affare economico” ecc. ecc.
Che fine fanno le donne e i bambini che vediamo sbarcare? Si vedono solo baldi giovani bighellonare nelle nostre strade, dando fastidio per i commenti salaci (e oltre) verso gli italiani. Inoltre, da quale guerra fuggono i pakistani? Aggiungo solo che non abbiamo memoria storica, circa 1700 anni fà subimmo la stessa situazione che portò la fine dell’allora “Italico Governo”. In TV sentiamo Imam e affini (tipo Carabue) accennare al futuro degli italiani con termini non sicuramente “rosei”, anzi…… Serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta … (Padre Dante).
saluti
Come ho sempre detto e ripeto, bisogna portarli alle loro ambasciate o consolati: addebitando loro i danni arrecati e l’ordine di rimpatrio.!!! Sempre a carico delle loro autorità.!!!!