
Vi sono termini antichi, celto-liguri, che abbiamo “scoperto nel web” e che sono giunti a noi, che erano in uso prima ancora che qui arrivassero i “ civilizzatori” romani.
Ci è sembrato utile e interessante pubblicarli senza, per questo, avanzare alcuna pretesa culturale o garantirne l’autenticità.
Noi li riprendiamo dal web e basta!
L’eventuale giudizio spetta a noi tutti….tutti NOI valtollensi/valdardesi.
Prima di entrare nel dettaglio occorre premettere che [spesso] l’attuale fonia ha cambiato molti termini antichi, li ha “ imbastarditi” ma, in gran parte dei casi, sono ancora utilizzati “ tali e quali “ come al tempo.
Per quanto ci riguarda i termini sottoriportati sono attualissimi, usatissimi……tanto sono antichissimi!
TERMINI CELTO-LIGURI
Arzèntò [ Arsentè, oppure arsinté]: potrebbe essere legato a……. risciacquare.
Alla pratica del lavaggio dei panni, al tempo nei corsi d’acqua, seguiva quella del rinfrescare lo stesso [ bucato] con abbondante acqua chiara e corrente.
Anfangò [ infanghé ]: inteso come infangarsi, sprofondare fisicamente nel fango.
Oggi è utilizzato anche nel senso di discreditare una persona…infangarne la sua figura, la sua memoria [ se si tratta di persona scomparsa]; parola usata anche dai longobardi che la ritrovarono nelle nostre zone alla loro discesa dal nord Europa.
Adès [Ara, àura, ora, mò ]: inteso come adesso, in questo momento.
Atacò[ taicà, tacà, tachè]: inteso come appendere.
Nel corso dei secoli ha anche assunto significati più macabri: attaccare per il collo una persona ovvero impiccarla [atacò o atachè un om]
Attaccare una cosa al piolo, ad un chiodo, ad una parete….
Maringon [Marangon]: Inteso come falegname, colui che lavora il legno.
Il termine falegname (composto dall’imperativo di fare = lavorare “fa” + “legname”, quindi colui che lavora il legname) è relativamente recente, ha incominciato ad apparire nel XVI sec. Circa sostituendo i vari termini locali ( legnaiolo, marangone, ecc..).