L’anima montanara della Valtolla nonostante il carbonext…

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assemblea pubblica contro il carbonext

Editoriale di Sergio Efosi

Quando circa 15 anni fa sono “ri-partito” per l’Appennino, pensavo solo di sfuggire per qualche ora alla settimana dal solito mondo monocorde e falsamente moderno che frequentavo per la mia professione. Un Appennino che avevo frequentato, da Morfasso a Ottone, per lavoro tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni novanta del secolo scorso e che avevo lasciato in gran parte smarrito…che arrancava.

Ho ri-scoperto anche tante “cose” semplici che non ricordavo bene e constatato che c’era (c’è!) ancora molta vitalità,  ma anche tanto, questo invece accresciuto, isolamento politico. Dopo qualche anno, di tale nuova esperienza, nel 2009, ne ho fatto un blog dove racconto, a modo mio, la meraviglia e la rabbia che ho incontrato e ritrovato in questo scorcio di Appennino.
Meraviglia per la bellezza del paesaggio dell’alta Valle; meraviglia per il paesaggio umano e naturale che con la maggiore maturità ho potuto apprezzare meglio; e rabbia per il “potere” che la ignora.

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Capossela canta i miti e i riti dell’Appennino…

Non mi sono certo illuso di trovare una montagna priva di chiusure che avevo già in precedenza notato; chiusure del resto inevitabili viste certe considerazioni appena esposte.

Quel che è certo è che ho scoperto ancora donne e uomini straordinari, situazioni favorevoli al buon vivere e tanti perfetti e veri “guardiani”, inconsapevoli custodi, dei loro microcosmi e garanti della vita dell’Appennino contro il degrado che avanza…

E tutto questo è sopravvissuto nel corso degli anni, nel corso di questi ultimi 40 anni, nonostante l’assistenzialismo dc, il monopolismo berlusconiano, l’arroganza della sinistra, la grave carenza dei servizi…per non dir di faccendieri locali, alleati di quei politici “furbetti” …che a volte dimorano anche in montagna camuffati da benefattori e “sapientoni”.

Gli Appennini, pur essendo la spina dorsale geografica dell’intero Paese, sono quasi totalmente dimenticati dalle politiche regionali e nazionali; nonostante la loro centralità fisica restano mondi subalterni, spesso privi di autostima e di sicuro, come detto, senza rappresentanza politica. Qui arrivano solo piatti masticati, belle parole e tante illusioni che restano sempre tali, e non si va oltre…
Oggi, dopo tante esperienze e osservazioni dirette, ho compreso che dietro ogni emergenza naturale o climatica non vi è solo l’imponderabile, la straordinarietà, ma anche la “guerra”, non dichiarata ma perseguita, dal potere contro questi “periferici”  nati  o acquisiti montanari; contro chi è capace di tenere vivo il territorio e di impedirne la devastazione finale.

Con questo piccolo blog continuerò a raccontare e a mostrare, anche per immagini, la vita, le persone, gli amici…in poche parole l’anima vera degli Appennini; quell’anima che è dura a soccombere, che resiste contro il brutto e “le cementiere”, gli inceneritori camuffati, i “furbi” del disboscamento selvaggio, il paternalismo dei “furbetti” della politica…

Noi resistiamo, andiamo oltre tutti i carbonext, le devastazioni forestali al Parco Provinciale del Monte Moria, i lavori pubblici fatti con i piedi, con gran sperpero di denaro (nostro), e tutte le schifezze che ci propinano…

Perché anche nella valle il bello sopravanza sempre il brutto…ancora. E la vita continua.

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le meraviglie della valdarda…

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