(Sergio Efosi Valtolla, fotoamatore, escursionista e narratore)
PUBBLICATO CON FOTO SULLA PAGINA FB DEL BLOG IL 30.08.2019.
Migliaia di pertiche piacentine, quattro monti (Palazza, Lucchi, Piastra e Mu) sul versante destro del torrente Arda con castagneti, faggete, rovereti tra Settesorelle, Vezzolacca e Luneto, sono uno dei patrimoni boschivi più importanti della provincia di Piacenza.
I PATRIARCHI VEGETALI DI VEZZOLACCA…
La conformazione di tali monti forma un ampio anfiteatro naturale, interamente ricoperto da boschi secolari tra i quali spiccano la roverella, il faggio e il castagno domestico che produce, dal medioevo, ottimi e apprezzati frutti (dell’antica e classificata varietà “Vezzolacca…”, una delle più longeve d’Italia, come testimonia l’esemplare di oltre 500 anni, ancora produttivo e classificato tra i “patriarchi” vegetali del Regione Emilia Romagna).
Tra questi grandi boschi, che si estendono per diversi km quadrati, vi sono tantissimi altri faggi, castagni e meli centenari e ultra secolari, ancora produttivi, veramente belli da vedere e da ammirare ai quali le ultime vicende climatiche, degli scorsi inverni 2018-2019, hanno purtroppo assestato un colpo durissimo, devastandone ampie zone.
I GRANDI DANNI SUBITI DAL BOSCO…
Oltre ai danni gravissimi dei recenti gelicidi, la grande “fabbrica” di castagne, legname e ossigeno ha subito un colpo durissimo dalla tromba d’aria dello scorso Ottobre 2018.
Centinaia e centinaia di questi giganti verdi sono stati letteralmente strappati dalla terra, abbattuti con violenza inaudita, crollati sotto la morsa del gelo e devastati dal vento tremendo che soffiava a oltre 130 km orari. Una tromba d’aria che ha provocato danni incredibili tanto in questi, quanto in altri boschi del morfassino e a Lugagnano.
Ciò nonostante gli abitanti rimasti a presidiare questi territori, i giovani volontari della proloco di Vezzolacca, alcuni piccoli proprietari di boschi di Vezzolacca, Luneto e Settesorelle, stabilmente residenti hanno, con i propri mezzi liberato strade e carrarecce per rendere ancora fruibile, se pur parzialmente, tale vasta superficie boscata che, come ricordato, si estende per tanti km quadrati, lungo la sponda destra dell’alta Val d’Arda-Valtolla, nei comuni di Vernasca e Morfasso.
“Ora servirebbe un aiuto, un piano di forestazione pubblico che permettesse di rimuovere le migliaia di alberi caduti rovinosamente a terra, per far in modo che il bosco si riprenda da questa gravissima calamità che ha inferto un colpo mortale all’integrità di questi grandiosi boschi – dicono alcuni residenti locali – un intervento che risani anche i dissesti precedenti di alluvioni e altre fasi del gelicidio che sono ancora, purtroppo, ben visibili”.
Per il resto rimando alla lettura dell’articolo di Libertà dello scorso 24 agosto a firma Donata Meneghelli, che ha colto benissimo l’essenza del problema.
CAMMINARE NEL BOSCO…
In questo bosco vi sono anche lunghi e bellissimi sentieri escursionistici che, in massima parte, sono ancora interamente fruibili da Vezzolacca. Sentieri ad anello del Cai, con segnavia bianco e rosso, che partendo dalla piazza di Vezzolacca (dove fanno le feste, poco distante dalla chiesa), salgono sui monti Palazza, Lucchi, Piastra e Mu…posti tra 800 e mille metri tra i Comuni di Vernasca (in gran prevalenza) e Bore, pemettendo di ammirare grandi castagni, faggi secolari e una infinità di altre essenze locali, con tratti panoramici veramente suggestivi.