L’Appennino è ampiamente interessato da frane anche antiche e non per questo è stato abbandonato ma….Veleia invece si! Dopo una grande frana (pare!) il luogo fu abbandonato e per secoli se ne persero addirittura le tracce.
In qualche occasione alcuni grandi studiosi sostennero che forse non di sola frana …sparì Veleia! Forse la zona aveva perso d’importanza, le “strade” dei commerci avevano cambiato direzioni, il luogo era, oltretutto, stato interessato anche da una grande frana e l’oblio divenne inevitabile. Tutto questo “declino” potrebbe aver subito un accelerazione in epoca di decadenza dell’impero…
Si erano persi interessi commerciali e “termali” e, come accadde a altre tante zone “interne”, anche questa fu lasciata in balia si se stessa e di soldataglie sbandate che saccheggiavano e uccidevano….
Ci potrebbe stare che per oltre 2-3 secoli (un periodo lunghissimo!!) queste zone, al margine dell’ ex impero in lenta e inesorabile decadenza, restate probabilmente senza stabili difese istituzionali fossero divenute, come altre, terra di scorribande di soltataglie e mercenari che ne accelerarono il definitivo abbandono…..
Le scorribande significavano morte, distruzione di beni e messi, violenze e terrore perenne che non potevano che essere tollerate e che costringeva le popolazioni sempre più a “ricercare” difesa ….e difensori.
Ipotesi e interrogativi ai quali gli studiosi cercano da anni di dare risposte ma quando arrivano a qualche possibile certezza…..eccoti una nuova ipotesi frutto di rigorose ricerche di esperti….
Le ipotesi della dott.a Calvani (dalle quali traiamo spunto per il post) pubblicate 35 anni fa circa dalla guida antologica della Valdarda siamo sicuri siano state interamente esplorate?
Una certezza l’abbiamo maturata: Veleia soffre, ancora come 35 anni fa, più che mai di scarsa valorizzazione turistica….una risorsa “azzoppata” perché quel poco che si riesce a fare è solo da ascrivere al merito locale e, si sa, comuni e provincia non sono “pieni di soldi” neppure da noi.