Svasare la diga è bene oppure…

diga di mignano inaugurazione (clic per ingrandire)

Nei giorni scorsi sul quotidiano Libertà di leggeva la notizia che, più o meno, si poteva così riassumere: « svuotata la diga di Mignano, recuperati 200 chili di pesce».

«Le operazioni di svaso – affermava il direttore del Consorzio di bonifica ing. Filippo Volpe – vengono effettuate quando le condizioni meteo sono favorevoli, in presenza di adeguate precipitazioni nei giorni precedenti lo svaso medesimo. ..Da quattro anni tale operazione non era possibile …».

Dunque un’operazione molto positiva come affermava anche il presidente del Consorzio, Fausto Zermani? Il presidente faveva  rilevare il corretto esercizio dell’invaso di Mignano da parte del Consorzio nel corso di questi anni.

«Corretta gestione evitando che all’interno dell’invaso si accumulasse troppo sedime, poiché la fase dello svaso viene eseguita in modo efficiente ( come sopra detto), così da restituire poco alla volta parte del sedime all’alveo del torrente.
..»

In pratica parte del fango viene “mollata” a valle nel corso del torrente Arda e proprio su questo si registra il disaccordo dei pescatori che ora è apparso su Libertà.

Il loro presidente provinciale Claudio Ghelfi (fipsas), a proposito delle note dell’ing. Volpe del consorzio di bonifica,  afferma «dimentica di spiegare come l’apporto d’acqua serve solo a scaricare più fango a valle, creando danni all’ecosistema… …poi continua …ci sentiamo un po’ presi in giro nonostante le rassicurazioni del presidente Zermani, secondo cui i sedimenti all’interno della diga verranno rilasciati poco alla volta. Ancora una volta si ripropone il dibattito sulle dighe, che sono anche giganteschi accumulatori di fango. Invece di ripulirle togliendo i sedimenti con le ruspe, si usa il metodo meno costoso, cioè quello di lasciar scendere una colata di fango a valle dell’impianto, rovinando e danneggiando l’ambiente che si trova sotto di esso».

Fin qui le dichiarazioni apparse su libertà. Chi avrà ragione?

Per noi una cosa è certa: la diga è un grande patrimonio per il servizio che svolge, andrebbero reperite risorse ulteriori per migliorare le sue capacità (togliendo fango?) e la sua acqua andrebbe meglio distribuita riservandola anche all’ agricoltura produttiva e non a quella parassitaria e di rapina purtroppo ben presente in valdarda come abbiamo ripetuto in tante occasioni. Anche il torrente Arda deve essere maggiormente tutelato. Basta fare un giro in certe zone per rendersi conto degli abusi che ha subito e subisce di continuo con un danno al bene collettivo  che è scandaloso. Interi tratti si possono considerare discariche a cielo aperto (montagne di detriti da costruzioni, da demolizioni, rifiuto abbandonati, ecc… che mai vengono rimosse), altri sono talmente devastati da escavazioni (abusive?), sottrazione di acqua che provocano danni alla fauna incredibili…. Un vero schifo! Chi deve vigilare e intervenire?

castell’arquato: costruzione del dighino

6 commenti

  1. e pensare che con una draga e una semplice teleferica fino alla buzzi si potrebbe vendere a sacchi il buon limo della diga

    • non sono un esperto ma non credo che il fango della diga sia subito utilizzabile.
      forse occorrerebbero analisi e accertamenti sul livello di accumulo di eventuali metalli pesanti e altri inquinanti.
      in poche parole credo che se si trattasse di roba buona e subito utilizzabile la tua idea sarebbe ottima ma potrebbero esservi ostacoli che noi non conosciamo. Di fatto il presidente di fipsas solleva un serio problema che meriterebbe una seria risposta da parte di ARPA. Speriamo che si faccia sapere a tutti come stanno le cose…per maggiore tranquillità e per serietà.

  2. UN DISASTRO AMBIENTALE.

    Sono appena tornato da una gita sul lago di Mignano che non conoscevo e che ho voluto visitare apposta per vederne le condizioni e la pescabilità sportiva. Sono rimasto sbigottito dalle condizioni in cui tutto l’invaso è stato lasciato: desertficato. Nell’acqua non c’è un pesce e intorno nessun animale, nemmeno un uccello, compreso l’uomo. Sembra di essere sulla luna. Probabilmente ciò che è stato fatto in questo lago, e in particolare lo “svaso” con “200 kg di pesce recuperati”, si potrebbe – e dovrebbe – configurare come un Disastro Ambientale penalmente perseguire. Ma la cosa peggiore – perché si può capire che il Consorzio si faccia gli affari suoi – è che nessuna autorità civile, e penso ai comuni interessati o alla Provincia, o giudiziaria, e penso al Magistrato delle acque, alla Guardia Forestale e persino ai semplici carabinieri del posto, abbiano avuto nulla da dire e non si sia mossa per accertare se la cosa si poteva fare e come è stata fatta.
    Tristissima l’Osteria della diga chiusa, così come il barettino appresso.
    L’intenzione che c’è stata, e chiara: voler allontanare i pescatori e qualsiasi altro gitante per gestirsi la diga privatamente nella massima discrezione. I pescatori, si sa, sono dei rompi cabazzisi sempre sul bordo del lago a guardare l’acqua e a controllare cosa succede.
    Adesso non c’è più nessuno e regna solo il silenzio.

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