I comuni hanno avuto le assegnazioni e ora si parte con il progetto “adotta la terra”. Finalmente anche le pubbliche autorità hanno preso atto che il presidio agricolo in montagna è già nei fatti operativo, per moto spontaneo, con sfalci, pulizia di pozzetti, di canali, sgombero neve in certi luoghi “dimenticati” ecc… Era necessario, ora, riconoscerlo anche economicamente e istituire un albo per tali imprese agricole. Il gap è stato colmato in otto comuni: Bettola, Farini, Travo, Ferriere, Pecorara, Morfasso, Coli e Bobbio grazie ad un’iniziativa dell’assessore provinciale all’agricoltura. L’obiettivo è rendere disponibile tale albo agli Enti per affidare agevolmente, agli imprenditori agricoli iscritti, i servizi di manutenzione e sistemazione del territorio anche dal punto di vista idrogeologico. Potrebbero essere convenzionati anche taglio il degli alberi pubblici, la potatura e servizi connessi alla selvicoltura, lo sgombero neve fino alla manutenzione della viabilità minore e la sentieristica. Il budget 2013 è di 250 mila €, per Morfasso già disponibili 30 mila €, un buon inizio.
Vogliamo sperare che nessuno pensi siano sufficienti 250 mila € per effettuare tutti gli interventi delle tipologie accennate. Servono bel altre somme per far fronte a certe gravissime situazioni di dissesto già in atto.
Sarebbe troppo facile, per Regione (Provincia) e Stato, scrollarsi di dosso con “quattro soldi” le loro responsabilità, la loro assenza, gli interventi insufficienti e spesso “inutili” perpetrati per oltre 40 anni. I comuni di montagna hanno bisogno di molto di più di 250 mila €. Questo è un buon inizio per evitare che tutto degradi ancor più.