PIOVE ANCORA, PIOVE SEMPRE…GOVERNO LADRO.
«Un malato grave non si cura con l’aspirina…» una frase del genere deve averla pronunciata il sindaco di Genova eletto nel maggio 2012. Una città che già nel 2011 aveva registrato un violentissimo nubifragio che aveva causato 6 morti. Una città ancora martoriata, in queste ore, da un nubifragio eccezionale. Questo sindaco, a dire il vero, ha continuato a lanciare allarmi ma non ha ottenuto granché. Le giustificazioni della protezione civile, della Regione, dei Ministeri sui ritardi dei lavori per l’alluvione 2011 non servono a niente. Genova come altre città italiane e tanti territori montani e collinari deve solo sperare che il nubifragio passi alla svelta senza far troppi danni.
Sono oltre 30 anni che le associazioni dei geologi, Italia Nostra, Legambiente e tanti cittadini e associazioni dicono che il Paese è devastato dal “partito del mattone”, ben ramificato ovunque, al quale è stato lasciato [spesso in cambio di mazzette per gli amministratori locali, provinciali, regionali e nazionali] costruire ovunque: nell’alveo dei torrenti e dei fiumi e nelle aree di interesse paesaggistico e di tutela storico-artistica. A Genova, città montana in riva al mare, più che altrove hanno costruito “intubando” torrenti e torentelli che raccoglievano tutta l’acqua del monte e la convogliavano nel mare. In queste ore non ci resta che pregare e piangere per i morti e le devastazioni, sperando che tutto passi in fretta. Qui, come altrove nel Paese e anche in tanta parte dell’Europa, quasi nulla si riuscirà a fare per far fronte ai fenomeni violenti della natura che è stata ripetutamente “violentata” dall’uomo e che ora si ribella.
Si potrà tentare di attivare protezioni per limitare i danni, di “mettere una pezza” e basta…il resto sono baggianate e spesso nascondono nuovi balzelli in nome di una falsa solidarietà buonista e disonesta alle spalle di noi contribuenti.
Per le precedenti alluvioni di Genova, Olbia o dove volte voi cosa è stato fatto? I soldi stanziati dove sono? Nel resto del Paese cosa si è fatto affinché questi fenomeni atmosferici, con i quali dovremo sempre più convivere in Europa, non provochino simili disastri? Aspettiamo la prossima ondata? Cosa credete che capiterebbe se dovessimo, in una della nostre vallate, registrare piogge al livello di quelle che stanno cadendo a Genova ora? Meglio non pensarci. Questo dramma, in collina e montagna, si somma al resto dei guai che ben conosciamo.
SOPPRESSE LE GUARDIE MEDICHE IN MONTAGNA?
Se pochi minuti sono sufficienti per salvare una vita allora sopprimere le guardie mediche in montagna va nella direzione opposta. Forse la pensava così il battagliero Giovanni Malchiodi, sindaco di Ferriere (alta montagna della Valnure), quando pochi giorni fa si è alzato e ha abbandonato una riunione a Fiorenzuola, riservata agli amministratori locali con il distretto sanitario e con L’AUSL dove si parlava di questo. «Non ho nessuna intenzione di avallare questo piano. L’impressione è invece quella che il Distretto socio sanitario e l’Ausl i giochi li abbiano già fatti, i tagli di 8 guardie mediche già decisi, e questi pseudo tavoli di lavoro allora cosa servono? A far figurare che noi sindaci avalliamo questi piani? O a cercare di convincerci che sono tagli giusti? Io non ci sto». Noi la pensiamo come il sindaco di Ferriere. Ma anche in quei territori montani e alto collinari dove, per ora, tale pericolo si è allontanato non si dormano sonni tranquilli… la prossima volta potrebbe toccar anche a loro. (notizia ripresa da libertà)
GIUDICATE VOI!
La strada è una sola: controllare da vicino, marcare stretto, i sindaci e i politici attuali perché se si dovessero ripetere gli errori accennati dovremmo considerarli dei traditori, dei venduti e cacciarli a furor di popolo. La battaglia del sindaco di Ferriere è utile a tutti e la sua voce deve trovare la giusta evidenza. Le guardie mediche in montagna non vanno soppresse. In montagna servono altri servizi e non si possono togliere quelli che sono rimasti. Ma i cittadini devono imparare che un po’ del loro tempo libero lo devono impiegare per “sorvegliare” il loro territorio e i loro sindaci e non solo per scambiarsi messaggini su Facebook…La vita è la nostra, il futuro dei nostri figli, aiutiamoli!
considerate che una “Genova in miniatura” la abbiamo anche vicino a casa… Salsomaggiore Terme! Anche se non sembra il paese è attraversato (o costruito sopra, secondo i punti di vista!) da due torrenti. Provate a guardare una foto aerea se non mi credete! Anni fa ci fu un evento alluvionale importante con anche qualche morto. In seguito a quell’evento fu costruito uno sfioratore in galleria artificiale che in caso di piena butterebbe acqua in Val Stirone, ma spero di non vederlo mai funzionare…
Interessante e inquietante questa tua riflessione. Si di Genova in miniatura è piena l’Italia e forse anche nel piacentino…. Noi siamo purtroppo per constatare che ormai poco si possa fare. Sopra ai fiumi, i torrenti o nei loro letti naturali vi risiedono milioni di abitanti, con la casa in proprietà, ci sono scuole e infrastrutture pubbliche e quindi possiamo solo cercare di contenere il danno e sperare che certe opere, a rimedio dei nostri danni all’ambiente, non abbiamo mai a funzionare…
ci sono ragioni storiche, i centri abitati di collina/montagna sono praticamente sempre nati allo sbocco delle piccole valli su valli più grandi (conoidi), zone ricche di acqua e ancora un po’ sopraelevate rispetto alla pianura acquitrinosa. E periodicamente, nella storia del luogo, il torrente si porta via mezzo paese. E’ così da sempre.. Poi siamo cresciuti di numero e abbiamo iniziato a “colonizzare” sempre di più il territorio fragile e costretto i torrenti a correre come e dove vogliamo noi, addirittura tombati.. Genova è l’apoteosi di questo comportamento!
Esattamente così ma con un’aggravante: a un ceerto punto, per ragioni demografiche e di controllo del territorio, ci siamo spostati nelle comode pianure, bonificandole, non sempre in maniera corretta, dimenticando la collina e la montagna che sono divenuti sempre più marginali e quindi, con poche eccezioni, fragili. Nonostante gli sforzi che potremmo fare troppo è stato compromesso e possiamo solo cercare di difendere il difendibile e sperare nella provvidenza divina e in un serio discorso di allenaza tra geologia e politica. Ma mi sembra tanto una pura utopia. Il reale è che i fenomeni tipo ” bombe d’acqua”, “cicloni” o se preferiamo “uragani” e altre tremende prove della natura ci accompagneranno sempre più anche dove non pensavamo. In francia del sud (prima era toccato al centro-ovest) sono due settimane che vivono l’incubo delle inondazioni…tremende inondazioni. Anche da quelle parti in quanto a speculazione territoriale non hanno scherzato. Senza prevenzione seria, costante, con mezzi adeguati, con strumenti urbanistici giusti (sic!) e l’educazione di massa al rispetto della natura non scalfiremo che molto marginalmente questi fenomeni che, in tanta parte, in moltisisma parte, abbiamo provocato noi con i nostri comportamenti globali poco virtuosi. Nel frattempo aiuto, aiuto!