
( abstract )
Only a historical researcher, real, passionate and deep as the dr. Angelo Carzaniga might be able to grasp the essence of the story describing Lugagnano val d’arda “inventory” done at the home of Bernardino della Croce in 1586.
Reading his essay in blog “books of valtolla” (now published in serial form), we realized how important it was already in the valley Lugagnano Ardia at the time.
A preview ….
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Solo un ricercatore storico, vero, appassionato e profondo come il dott. Angelo Carzaniga poteva essere capace di cogliere l’essenza della storia di Lugagnano val d’arda descrivendo “l’inventario” fatto presso l’abitazione di Bernardino della Croce nel 1586.
Leggendo il suo saggio, pubblicato dalla rivista ” quaderni della valtolla”, anno 2002 ( ora pubblicato a puntate dal blog omonimo ) ci siamo resi conto di quanto fosse già importante Lugagnano nella valle dell’arda a quei tempi.
Qualche anticipazione del saggio ….
“…Nel luogo in cui due torrenti, obbedendo alla legge di natura che li sprona verso valle, si incontrano e si fondono in un unico corso, sempre si forma un gorgo largo e profondo nel quale la varia moltitudine di piccole cose che la corrente ha trascinato con sè si attarda girando in tondo senza fine. I pesci vi accorrono dall’alto e dal basso e vi guizzano allegramente in lungo e in largo scegliendo nella mostra mulinante ciò che meglio soddisfa il loro appetito. Non diversamente fanno gli uomini, che da sempre convergono e si soffermano quasi per istinto nei luoghi in cui le vie si intersecano, e dove quelli che vengono dal piano e quelli che vengono dal monte, e quelli che vengono da oriente e quelli che vengono da occidente possono comodamente scegliere e scambiarsi prodotti, chiacchiere e notizie.
E’ questo il caso di Lugagnano, paese sorto e cresciuto dove un provvidenziale varco nel crinale spartiacque approssima e quasi unifica le valli dell’Arda e della Chiavenna proprio là dove i due torrenti si affacciano sulla pianura, e che è sempre stato noto e frequentato per il suo mercato. Inutile chiedersi quando e da chi fu posta la prima pietra della prima casa del paese: lo potremo sapere solo quando i morti risusciteranno.
Lo storico Piermaria Campi quattro secoli orsono ritenne sulla fede di un certo Omusio Tinca di aver individuato il fondatore di Lugagnano in un cavaliere romano di nome Lucio Annio, ma si seppe poi che si trattava di una burla. Alcuni eruditi canonici del settecento, leggendo negli storici latini che tra le tribù galliche scese in valpadana vi era quella dei Galli Adnei, vollero che questo luogo fosse in loro memoria chiamato Lucus Adneianus, cioè bosco, o slargo, o radura, degli Adnei. Questa ipotesi gode ancora di largo credito – anche perché l’altra prediletta dal popolo goloso associa il nome di Lugagnano alla luganega che in realtà è originaria ed ha preso nome dalla Lucania – ma è stata messa in dubbio perché sappiamo tanto poco di quei Galli Adnei che non si vede perché proprio qui ed in questo nome essi abbiano lasciato l’unica traccia di sè…..
Vi abitavano e lavoravano sarti: Antonio de Curtabio, Battista da Illica, Dominghino Ferrari …… Numerosi i calzolai, tra i quali emergono Giovan Battista Bicocchi che aveva in bottega ben diciotto lavoranti …….Gaspare Trabucchi che ebbe l’onore di un pubblico elogio da parte del Conte Ettore …Antonino Barbieri, Giovanni Vidalpa, Jacopino Gozzi de Ugalia, Nicola Saffignani; ma c’era anche Pietro Antonio da Curtabio, “zavatino che conza le scarpe”….
Tra i barbieri sono ricordati Pietro Massari detto Tonsore, Giovanni Luxiardo detto Amore, Francesco de Curtabio, e mastro Domenico Birri detto Cucco ….
C’erano le botteghe di Gian Fermo Ferrari e Giovan Angelo Ferrari, fabbri e magnani; Giovan Angelo Respigo e Francesco Respigo maniscalchi, Giovan Maria Burgazzi e Giovan Pietro Ugalia beccai; Antonio Saffignani e Giorgio Paganuzzi locandieri, vale a dire albergatori per quei tempi; Antonio Ugalia, Antonio Schiavetti e Cesare Ugalia vendevano pane e vino; Gian Domenico Leoni vendeva sale; Francesco Saffignani faceva pane da vendere; Alberto Sartori faceva e vendeva carbone; Giuseppe Curtabio vendeva corame al minuto; Zambattista Gandolfi era mercante d’animali; Paolo Rigolli ammazzava porci a domicilio…..
Merita particolare attenzione la presenza di magister Andreas de Malvisiis del fu Martino, medico e chirurgo, che si fregiava del titolo di Magnificus; …apportava infine al paese il Magnifico Don Giovan Battista Casali, Dottore in entrambi i diritti. Intorno alla metà del secolo abitava a Lugagnano anche Donna Rica de Caravatiis hebrea, figlia del fu Moyses de Caravatiis e vedova di Salomone de Lenghis ebreo. Abitava invece a Fiorenzuola ma aveva casa anche a Lugagnano Abramo de Sacerdotibus alias de Levi figlio del fu Salomone, che ogni venerdì sulla piazza del mercato attendeva al suo banco di cambiavalute e prestiti su pegno.
E soprattutto vi era la bottega di spezieria di mastro Bernardino della Croce, spiciarius o aromatarius, che doveva essere uno dei punti di ritrovo prediletti dai lugagnanesi…..”
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