Parco Provinciale del Moria: un imbroglio continuo…

cartina-valdarda-parco-provL’IMBROGLIO STORICO DEL PARCO

Ci è stata recentemente recapitata da un amico questo estratto del quotidiano “libertà” del 22 dicembre 1988 che in un grande articolo recitava “sarà l’anno del Parco provinciale”.

” l’anno 1989 sarà l’anno del Parco Provinciale; sarà l’anno dell’avvio di molti lavori sia in termini sia qualitativi che quantitativi”. Lo ha annunciato il presidente del Consorzio Giuseppe Sidoli (…). Il sottotitolo dell’articolo medesimo recitava così “Una programmazione per un sistema turistico in Valdarda. I progetti e gli studi: caratteristiche botaniche, zone di salvaguardia, vialetti pedonali, aree di ristoro e sportive, rimboschimento. Quella del Parco è una storia di promesse mancate, di forti contrapposizioni locali, di realizzazioni mai compiute o, quando eseguite, malcompiute o incompiute. Dopo circa 17 anni da quell’annuncio solenne arriviamo al 2005 (dopo ben 17 anni!) quando vengono realizzati altri studi e ricerche, per l’ennesima volta,  e si mette mano alla ristrutturazione del rifugio trasformandolo in un locale con alloggio dalla forme esterne veramente incredibili, per noi inadatte al luogo e per nulla ricalcanti il pregevole esempio del primo rifugio costruito molti decenni prima. Si posano anche improbabili e poco adatti sedili da giardino di città, si appongono cartelli colorati illustranti fauna e flora del parco e poco altro. Il parco diventa “Parco Provinciale del Monte Moria-parco delle radure” e arriva “l’avventura” quella dell’isola dei famosi, dei vip che si riciclano nella natura selvaggia. Tutto sembra funzionare ma…anche questo idillio dura poco.

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L’ATTUALITÀ

Poche dotazioni, pochi fondi, molta precarietà e buona volontà da parte di chi doveva attivarsi per il Parco non è certo mancata ma da sola non  basta.

Un paio d’anni fa la questione del “miglioramento e risanamento boschivo” (leggi taglio delle pinete e di alcune decine di castagni secolari) ha prodotto situazioni inopportune, oggetto di contenzioso legale con cataste di legna sparsi, in bella vista, lungo le strade di accesso del parco e in taluni boschi adiacenti. Per noi si è trattato di un intervento che non andava fatto,  per noi non andavano spesi soldi pubblici (le nostre tasse) per fare queste oscenità in un parco.

Siamo nel 2014, da quell’annuncio del 1988 sono trascorsi  ben 25 anni ma la situazione non è certo migliorata. Qualcuno, nel frattempo,  ipotizza accorpamenti con altri parchi regionali e  altri forse auspicano lo scioglimento. Di certo questa del Parco è vita grama, di parecchie promesse annunciate ma sempre mancate.

Neppure l’unione con altri parchi risolverà granché. Abbiamo già visto altri esempi che non ci piacciono affatto (Piacenziano).

Parco-Provinciale-Monte-Moria-2-800
libertà.it

COSA FARE PER RIMEDIARE PRIMA CHE SIA TARDI?

Di sicuro il bosco del Moria è bellissimo ma non altrettanto lo sono stati i comportamenti della politica che ora ha il dovere di rimediare.

Una strada senza esautorare l’organo amministrativo del Parco? Costituire un “Corpo di volontari amici del Parco”  che affianca l’amministrazione e ne gestisce i servizi. Un corpo di volontari provenienti dall’intero territorio provinciale e non solo, che si autogestione. Iniziamo a proporlo alle varie associazioni delle Vie Francigene provinciali, alle associazioni escursionistiche, ecc… Non costa niente ma costringe “qualcuno” a fare e allora vedrete che piuttosto si lascia morire tutto…

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la cartina del parco (dallo studio provinciale del 2005)
la cartina del parco (dallo studio provinciale del 2005)

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