Vezzolacca: si costruisca la canonica della chiesa di Sant’Alessandro…

valdarda: semplice piacere... (vezzolacca, avviso d'autunno)
panorama di vezzolacca (clic per ingrandire)

Il 16 Agosto 1350, nella chiesa di Santa Maria di Castell’Arquato, Oberto (il cognome non è più leggibile) console della comunità di Vezzolacca, stabilisce con l’Arciprete ed il Capitolo di quella Pieve le condizioni per la separazione della chiesa di Sant’Alessandro di Vezzolacca dalla chiesa di San Michele di Settesorelle. Da tempo immemorabile le due comunità avevano convenuto che le loro due chiese fossero unite ed avessero un unico sacerdote, il quale doveva risiedere a Settesorelle e venire quando necessario a Vezzolacca per la messa e le altre funzioni. Ora l’antico accordo non era più gradito, e gli uomini di Vezzolacca volevano avere un parroco proprio che risiedesse stabilmente nel loro paese e si occupasse esclusivamente della loro chiesa e delle loro anime. A tale scopo il console a nome di tutta la comunità si impegnò di fronte al Capitolo plebano a costruire presso la chiesa di Sant’Alessandro una casa canonica per i futuri parroci, ed a corrispondere loro ogni anno in perpetuo per il loro sostentamento ben dieci staia di castagne secche “belle e ben mondate”, oltre alle consuete primizie. (Rogito del notaio Oberto del Borgo). (Angelo Carzaniga, estratto da “quaderni della valtolla”, vernasca 2006).

COMMENTO DEL BLOG

Un ricercatore eccellente come Angelo Carzaniga ha dato valore alla nostra storia, alla valdarda intera, con le sue ricerche ci ha restituito la memoria di tutto quello che abbiamo conservato come la splendida chiesa parrocchiale di Vezzolacca. Dal rogito del notaio Oberto del Borgo sappiamo che il 16 agosto di tanti secoli fa, il capo del paese  (anch’egli Oberto) assunse il solenne impegno di costruire la canonica, di “separarsi” da Settesorelle,  e ospitare un parroco fisso. Nel corso dei secoli la chiesa si è trasformata come la stessa canonica ma quel rogito rappresenta la c.d. “prima pietra”.  

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