La domenica della valtolla (6)*, tra tuffi e merende.

LA VAL D’ARDA DEI TUFFI E DELLE MERENDE È TORNATA?

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(Sergio Efosi valtolla, fotoamatore, escursionista e narratore)

“Alle cascate, alle cascate di Case Bonini a far tuffi e il bagno nell’Arda…”

Questa era una specie di parola d’ordine delle estati valdardesi degli anni sessanta e settanta del secolo scorso, quando era facile sentir pronunciare questa frase da ragazze e ragazzi di ogni età.

Il ristorante di Case Bonini e quel breve tratto dell’Arda nei pressi del ponte, alle cascate, era il ritrovo popolarissimo per tanti valdardesi della media e alta valle e per tanti ragazzi e ragazze forestieri che in estate tornavano in Italia, a far vacanze nelle case di famiglia, tra i comuni di Morfasso, Lugagnano e Vernasca. C’erano gli inglesi e i francesi, tra cui tante ragazze, che portavano il loro “accento” e i loro modi di fare da queste parti; giovani che spesso, tra un tuffo, un bagno nell’Arda e una complice risata, nel pomeriggio, si ritrovavano a far merenda al ristorante “Alle Cascate”.

In quel luogo si è potuto ammirare per tanto tempo uno campionario di bellezza giovanile, nel pieno della forma estiva, che raggiungeva le cascate con motorini, utilitarie, biciclette o la corriera, per procacciarsi uno sguardo, scambiare due parole con il più simpatico e con la più bella, per un appuntamento più discreto e per ammirare il bulletto di turno che si tuffava dal muro più alto.

Questa è stata, come recita la celebre canzone, per tanta gioventù locale tra gli anni sessanta e settanta del secolo scorso

“un’estate al mare, stile balneare, con il salvagente per paura di affogare…”.

MA QUELL’ESTATE È TORNATA?

Qualcosa di simile si, e proprio da queste parti nella appena trascorsa estate di questo bizzarro 2022.

I bagnanti però non sono più a Case Bonini, si sono spostati più in alto dopo Sperongia, dove tra le località Follo e il bivio per Arda (quasi dirimpettaio a Gariboia), in un breve tratto di torrente, i grossi massi naturali dell’alveo fanno la differenza, creando piccole piscine naturali, due piccolissimi lidi che tra luglio e inizio settembre sono frequentati dagli amanti dell’acqua corrente del “fiume” appenninico.

Ma potremmmo anche andare altrove, più in alto oltre Rusteghini e anche sotto alla diga, poco distante da Mignano, dove esistono altri piccoli lidi naturali, dove più che altro prendere il sole.

E le ragazze, e quelle forestieri con origini italiane che frequentavano le nostre estati menzionate? Beh, forse sono tornate, ma con qualche capello colorato per nascondere l’argento. Alcune poi non erano neppure ripartite e han covato famiglia qui. In ogni caso, è possibile, che le ragazzine e i ragazzini incrociati sui “nuovi” lidi della Val d’Arda siano le figlie e i figli (qualche volta i nipoti) delle ragazze degli anni sessanta e settanta. Chissà…

Lontani dalle più organizzate e sicure piscine, ma meno caotiche e più appaganti per la spirito libero, questi lidi naturali sono ancora molto graditi agli amanti dell’estate al “mare”, in stile balneare della Val d’Arda, indigeni e stranieri, oriundi e nipoti della valle.

Comunque la pensiate, protagonisti o non di quelle mitiche estati del secolo scorso, vi auguro una serena domenica.

*”La domenica della Valtolla” è una rubrica pubblicata ogni domenica dal blog. Tratterà temi di attualità relativi all’alta Val d’Arda e all’Appenino Piacentino e alle sue zone limitrofe.

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