Gli anziani in agricoltura e il ritorno (?) dei giovani…

valtolla-valdarda innevata...
valtolla-valdarda innevata…

A causa dell’elevata eta’ di chi ne conduce le aziende, nei prossimi anni in Emilia-Romagna sono a rischio ‘successione’ quasi 200.000 ettari di terre coltivabili. E’ il dato che emerge dal sesto censimento dell’agricoltura, che vede comunque un consolidamento del settore maggiore in Regione rispetto alla media nazionale. Ma considerando il numero di agricoltori over 70, il rischio e’ che a breve 195.340 ettari di superficie utilizzabile rimangano ‘orfani’, un numero pari al 18% del totale.

Un km² di superficie=100 ettari di terreno; come a dire che in Emilia sono a rischio “gerbido e abbandono” una superficie pari a tentatré comuni di Fiorenzuola d’Arda oppure una superficie pari alla  metà dei comuni piacentini: sono dati spaventosi.

Per far tornare i giovani in agricoltura servono norme chiare e sostegno vero e non balle.

Credito facilitato, direttive per la meccanizzazione (senza meccanizzazione adeguata si raccontano favole), servizi per le giovani famiglie rurali iniziando da internet veloce che eviti l’isolamento, incentivi per chi risiede e coltiva collina interna e montagna (si tenga conto del valore del presidio sociale e anti-frane).

Poi serve una forte (sic!) incentivazione per allevare bestiame in montagna (senza bestiame in montagna non si vive); questa misura di aiuto è anche mirata a favorire la ri-fertilizzazione naturale del terreno. Favorire misure per la ripresa dei pascoli (come abbiamo già visto) senza che si allevi bestiame non serve a nulla; serve solo a sprecare soldi pubblici.

Senza giovani l’agricoltura, in generale, vivacchia ma, in montagna e collina, muore definitivamente. I giovani per andare o restare  in queste zone devono essere “aiutati” per parecchi anni. Costa meno che riparare frane e smottamenti! Costa molto, molto  meno, dei 30 milioni ricevuti dal territorio, in soli 3 anni, per riparare ai disastri naturali causati dall’abbandono.

La crisi spaventosa che tutti viviamo si combatte con misure concrete a sostegno dei giovani che devono poter lavorare e formarsi la famiglia, la terra è una risorsa che può creare lavoro e serenità.

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