Morfasso: scelte per il turismo.

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cartina della valdarda-valtolla; clic per ingrandire

Oggi, 6 gennaio 2013, leggendo “libertà” ci siamo soffermati sull’articolo che parlava dell’affidamento, da parte della provincia al comune, del “rifugio del parco” e dei progetti del sindaco sulla gestione di questa e altre strutture “pubbliche” destinate al turismo.

Rileggendo bene l’articolo abbiamo colto idee molto interessanti che brevemente riportiamo…..
«Sono contento e soddisfatto del fatto che la Provincia abbia avuto fiducia nel comune di Morfasso – dice il primo cittadino -: è un passo importante…Ora, cerchiamo una famiglia o un privato a cui affidare i locali, nell’ottica di incrementare il turismo….La nostra sfida alta è quella di trovare qualcuno all’altezza della situazione, che contribuisca al raggiungimento di un ottimo risultato. Il parco è un’opportunità per il territorio, da poter sviluppare. Vogliamo mettere tutte le nostre strutture in rete: gli ostelli di San Michele, Monastero (la trattativa per l’affidamento è in corso), Casali (l’affidamento della gestione è previsto per la primavera), insieme ai nuovi immobili del parco, saranno i quattro motori per portare turisti sul nostro territorio».

GESTIONE DEL RIFUGIO DEL PARCO-Frequentiamo tale area da sempre e mai ci siamo imbattuti in gestioni molto brillanti. Non intendiamo addossarne responsabilità a chi non conosciamo. Diciamo piuttosto che le condizioni non sono state ottimali per favorire un costante flusso turistico che contribuisse alla tenuta delle “gestioni” dell’accoglienza in generale. Non intendiamo neppure mortificare gli entusiasmi che le notizie e le dichiarazioni,  riportate da “libertà”, possono aver suscitato. Pensiamo però che  non siano sufficienti pochi mesi (o forse una o due stagioni) per “riparare” a quello che non c’è da tempi immemori per favorire il costante flusso di visitatori, escursionisti e appassionati delle nostre montagne: il progetto gestionale coerente con la zona.
Difficile che un posto così isolato (pur molto bello) possa diventare un luogo di ristoro e riposo abituale; difficile che tale rifugio-bar-ristorante, senza una politica comune con la gestione del parco, possa sviluppare un progetto che trasformi il luogo in località turistico-escursionistica eccellente (un prodotto!). Se invece si pensa a una colonia-casa vacanze da affidare a parrocchie o dopolavori allora il discorso fatto non ha importanza.

QUALCHE DOMANDA-Facciamoci delle domande per comprendere come attirare visitatori-escursionisti.

  1. Cosa si potrebbe fare o organizzare in un parco che non si possa fare altrove?
  2. Cosa si potrebbe far trovare ai visitatori-escursionisti che intendano passare un week end  nel parco o dintorni (Monastero, San Michele) affinché non restino delusi dell’esperienza e ne parlino positivamente?
  3. Quale ambiente preservare e come preservarlo affinché l’immagine natural-bucolica del parco del monte Moria  torni a caratterizzare tale area?
  4. Come si intendono risolvere la questione del campeggio (non stiamo parlando di iniziative “spontanee”!), dei parcheggi e del “baraccamento” esistente (e in bella vista) tra la chiesetta e il rifugio?

GESTIONE DEGLI OSTELLI-Altra questione oggetto di dichiarazioni molto interessanti da parte del sindaco… «Vogliamo mettere tutte le nostre strutture in rete: gli ostelli di San Michele, Monastero, Casali …». Tutte, ripetiamolo, notizie ottime. Pensiamo a cosa possano, per esempio, significare la gestione degli ostelli di Monastero e Casali rispetto al ripristino della via dei monasteri, variante della via francigena classica, con la quale si ricongiungeva a Pontremoli (quella, per intenderci, che da Fiorenzuola saliva, attraverso Castell’Arquato, fino all’abbazia di Tolla per raggiungere Bardi-Pontremoli dopo aver valicato il Pelizzone…).

CONCLUSIONI-anche una gestione “leggera”, integrata sulla base di servizi unitari e territoriali tra tutte queste strutture di ospitalità, potrebbe essere una delle soluzioni percorribili ma occorrono (forse ci sono già) progetti e impegni precisi per evitare che finito il clamore tutto si spenga. In ogni caso che un’amministrazione creda fermamente nel proprio sviluppo anche attraverso il turismo fa ben sperare.

Un commento

  1. occorrono dei PROFESSIONISTI del TURISMO !
    occorrono GESTORI che CREDONO nel territorio
    occorrono CAPACITA’ PASSIONE VOGLIA

    le risposte vengono da sole… con persone che hanno quello che ho appena detto !!!

    poi aggiungiamo le solite “frasi fatte” del tipo, ci vorrebbe anche una amministrazione AMICA di chi vuole RILANCIARE un territorio, questo NON vuol dire EVASIONE, ma vuol dire aiuto non da un punto di vista economico, ma di sostenibilità..

    esempio se io chiedo un prestito per mettere in ordine la cucina del rifugio e mi serve un forno nuovo da 5.000€ e lo “compro” a giugno, non mi può partire la prima rata a luglio che ancora non ho manco iniziato ad usarlo, fammelo sfruttare e chiedimeli a gennaio….così non mi peserà più di tanto come investimento !!

    ma ripeto a tutte le domande giustamente fatte la risposta è

    PROFESSIONALITA’

    caratteristica RARA, ma non impossibile da trovare.

    non me ne vogliano Pro Loco e Dopo Lavoro, ma non sono dei professionisti, sono persone straordinarie perchè a volte riescono a creare con il loro entusiasmo magie antiche, ma di sicuro non solo loro a dover gestire e condurre ad una rinascita luoghi come questi.

    un caro saluto
    il Locandiere

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