Popolazione o spoliazione?

equilibrio difficile...
montagna e giovani: equilibrio difficile…

CALA ANCORA LA POPOLAZIONE- I dati ISTAT*  sulla variazione della popolazione montana nel decennio 2001-2011 riconducono immediatamente ad alcune brevi riflessioni.

1- Il calo della popolazione è costante e crescente da molti anni, in quest’ultimo decennio lo spopolamento sembra essersi  accentuato (meno 530 residenti, da 8031 aa 7501, calo del 6,60 %);

2- Pur non disponendo di dati precisi sicuramente diminuiscono i giovani residenti e la popolazione attiva (con meno di 65 anni).

La montagna ha subito, in 10 anni, un ulteriore colpo micidiale (vernasca da 2458 a 2241, meno 217; morfasso da 1371 a 1105, meno 266: lugagnano ha tenuto perdendo solo 47 residenti). Senza novità (vere), che non si intravedono, il presagio è funesto.

Si va avanti al buio, senza certezze anche per le nostre amministrazioni locali che non ricevono un becco di un quattrino (quasi nulla) per  funzionare in maniera ordinaria… figuriamo per l’extra (neve, frane, smottamenti, ecc…)!

Per fermare il declino dobbiamo guardare oltre. Senza politiche attive per questi territori non c’è scampo, resteranno solo anziani, sempre più anziani.

Resteranno anziani a riposo, qualche lavoratore impiegato nei servizi pubblici, coloro che non sanno dove andare (c’è crisi ovunque) e pochi cittadini “produttivi”.

UNIONE COMUNALE?- La costituzione rapida di una vera unione comunale di media e alta montagna e collina potrebbe mitigare  i guai che attendono questi territori che, lasciati a se stessi,  potrebbero diventare  terre di saccheggio, scorribande e “parcheggio” delle schifezze prodotte in pianura,  in cambio di contentini per qualche politico compiacente. L’unione comunale della parte media e alta della vallata potrebbe  far aumentare la nostra  “voce in capitolo” presso alte amministrazioni regionali e comunitarie. Potrebbero essere individuate e meglio distribuite risorse per la “tenuta” e per un po’ di sviluppo della zona …che ne ha urgente bisogno.

Per cambiare le cose occorrono politiche mirate e calibrate per l’Appennino e lavoro ma…in questo momento di crisi chi pensa alla montagna!

LA SPOLIAZIONE DELLA MONTAGNA-Tutte le migliori risorse montanare, in pochi decenni,  sono state depauperate in cambio di nulla…solo caramelle e contentini.

L’acqua è stata  intubata o raccolta  e serve alla pianura e alle città, in cambio di quasi nulla.  I comuni per tali risorse naturali immense e ottime, donate generosamente non percepiscono niente! Solo contentini e poco altro!

I  cittadini residenti in montagna,  per andare a lavorare o studiare,   subiscono salassi per spese di trasporto e per altri costi di trasferta che nessun cittadino di pianura sopporterebbe eppure i primi servizi che lo stato toglie sono in montagna.

Il legname buono, quando c’era, è diventato traversine per tutte le ferrovie nazionali, per i pali delle linee elettriche e telefoniche e per altri usi non certamente montanari…in cambio di contentini e false promesse mai mantenute.

I sassi e le pietre per sviluppare l’economia del basso sono stati prelevati dalle nostre cave in cambio di enormi buchi e ancora qualche contentino.

In cambio ci hanno regalato una bella cementiera e altre cosette con amianto e veleni vari.

Gli ospedali e i pronto soccorso sono lontani; i pochi servizi pediatrici e medici (salvo lodevoli eccezioni) del territorio sono di livello “studentesco” (del tipo:  fatti l’esperienza sui vecchi di montagna! Se lo facciamo presente ci si sente rispondere: ancora che ci sono!).

NUOVI AMMINISTRATORI, NUOVA SPERANZA– Eppure siamo ancora in tempo…da Castell’Arquato a Morfasso, dalla collina alla montagna, sono insediati  giovani amministratori che non mollano! Partecipano alle iniziative regionali, nazionali e comunitarie, propongono soluzioni per il turismo, l’agricoltura, l’assetto del territorio, per i servizi, per mantenere un giovane in più da queste parti e per non perdere occasioni di sviluppo… Sono ascoltati ma non arrivano (dalle alte sfere) risorse sufficienti, arriva meno del dovuto. Amministratori entusiasti  e volonterosi, competenti e propositivi ma con poche risorse e spesso lasciati soli.

Eppure per tenere a posto la montagna servirebbero meno soldi che per mantenere un gruppo consiliare regionale. Investendo pochi soldi buona parte degli smottamenti e frane si arresterebbero e si creerebbe  tanto lavoro per giovani…ma per far insediare definitivamente giovani famiglie occorrono anche i servizi, ugualianze (uguali costi e uguali benefici) e par condicio con chi vive vicino al Po.

I montanari sono dei resistenti… non mollano, cadono ma si rialzano, sono un po’ pazzerelli ma non scemi! I valdardesi e i montanari sono pazienti e grandi lavoratori …ma sono stanchi!

* CLICCA QUI PER LA TABELLA DEI DATI DELLA MEDIA E ALTA VALDARDA

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