Io canto la mia terra e la mia gente…

valtolla, valdarda e dintorni
valtolla, valdarda e dintorni

Io canto la mia terra e la mia gente, e sono certo non inutilmente.

La fede ha fatto innalzare una croce sulla vetta più alta dove sento la campana.

Il vento soffia forte sul castagno secolare che per tante generazioni è stato popolare.

Io canto la mia terra ricca di storia e tanto bella dove la campana suona a festa,

dove ogni goccia d’acqua è preziosa come il pane,

e scorre tra sassi, rovi e felci per dissetare e rallegrare.

Ti canto terra abbandonata e riscattata perché ora i rovi crescono dove prima c’era il prato.

I giovani van seduti sul tram e pigiati alla ricerca dell’ambaradan.

Son di corsa in autostrada, non cascano dalla pianta ma si schiantano a centottanta.

Non rimpiango la povertà ma la semplicità e la sobrietà,

e qualche casa ormai chiusa ben presto crollerà.

La mia terra pur aspra e avara è sempre più preziosa,

perché è la mia ultima dimora.

(poesia rurale raccolta da Sergio Valtolla e G.A.)

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