
TUTTO INIZIA UN PO’ IN SORDINA…
Il comune di Vernasca, tramite l’allora sindaco sindaco Molinari, ora consigliere regionale, sul finire del 2013, in Ottobre, si esprime contro l’ipotesi di utilizzo un nuovo combustibile presso la cementeria di Mocomero. Poi tutto sembra acquietarsi in attesa degli eventi.
Ma, all’inizio del 2015, tutto monta e ora siamo a questo punto…
Tra i primi a riprendere la questione, già nel 2014, ci sono due gruppi che si rivolgono alla pubblica opinione con iniziative e anche attraverso Facebook: “Approfondimenti sul cementificio di Mignano”, modertato dall’amico Andrea Dadomo e “Basta nocività in valdarda”, moderato da Marino Longo. Nasce in seguito anche il comitato “Aria pulita in Val d’Arda” (da pochi mesi?).
Nei primi mesi del 2015 la vicenda della richiesta di Buzzi di utilizzare combustibile proveniente da rifiuti alla cementeria subisce una brusca accelerazione.
LE PRIME DICHIARAZIONI DEL GENNAIO 2015 (“Libertà”) …
Il sindaco di Vernasca «Il progetto sta seguendo il suo iter di valutazione. Non è stato facile ottenere la procedura di valutazione ambientale, per evitare eventuali scorciatoie. Come comune l’abbiamo richiesta caldamente, perché potesse essere elemento di tutela per il nostro territorio, dal momento che il progetto presenta un alto grado di complessità. La valutazione di impatto ambientale è una procedura molto severa, che darà dunque forti garanzie ai cittadini e alle istituzioni. Per il momento, siamo ancora alle prime battute. Faremo riunioni che coinvolgeranno naturalmente la popolazione, per informare la vallata di cosa sta succedendo e tenere aggiornati i cittadini».
Il sindaco di Lugagnano dice che poco potranno fare le amministrazioni comunali per impedire il via libera del progetto, a cui ha già strizzato l’occhio il Ministero: «Se così dev’essere lo si faccia con la massima conoscenza dei nostri territori, tenendo bene in considerazione la necessità di opere infrastrutturali e compensative a vantaggio e tutela dei cittadini. Vogliamo un impianto realmente pulito, un circuito chiuso dove le polveri vengano “annullate”. Anche se la responsabilità sarà della Provincia, chiediamo condivisione e conoscenza dei passaggi che potrebbero portare all’ok al progetto. I cittadini chiedono sicurezza, prima di tutto, anche a livello sanitario. Interventi infrastrutturali diventano a questo punto indispensabili. Il Ministero, come noto, ha già aperto le porte al progetto. Non ci accontenteremo di semplici rilevazioni, come accaduto nel caso della Cementi Rossi. Chiediamo di più».
Il sindaco di Castell’Arquato si chiede a cosa siano serviti gli sforzi per portare la raccolta differenziata in tutto il territorio comunale: «Ormai possiamo solo dire di essere nelle mani della Provincia. Faccio un appello ai tecnici e ai funzionari perché davvero dimostrino in questi delicati passaggi la loro abilità e competenza. Dovranno veramente rendere conto della loro decisione ai cittadini della Valdarda. Non sono un chimico, non sono un tuttologo, non posso dare un giudizio sulla parte tecnica del progetto. Posso solo dire che, da quanto ci risulta, potranno esserci mille passaggi al giorno in paese di mezzi pesanti e non possiamo accettarlo. Si deve prendere in considerazione una diversa viabilità, perché il progetto diventi realmente sostenibile…Mi chiedo che senso abbia parlare di dismissione degli inceneritori entro il 2020, ammesso che sia possibile, se poi i cementifici iniziano a trasformarsi, nei fatti, in inceneritori. Siamo nella Pianura Padana, un bacino di inquinanti altissimo. Non possiamo permetterci alcuna mossa falsa. Anche perché nell’intero territorio della Pianura Padana il numero di certe malattie connesse all’inquinamento sarebbe già altissimo. Non penso solo ai tumori, ma anche ad altre forme neurologiche che, secondo parte della letteratura scientifica, sarebbero connesse all’inquinamento».
I COMITATI NON STANNO FERMI …
Ai gruppi su Facebook, quelli citati, si iscrivono un sacco di persone e le prime assemblee pubbliche sono partecipatissime. Alla fine sono gli stessi comuni di Lugagnano, Morfasso e Castell’Arquato che assumono iniziative e organizzano incontri pubblici che riscuotono tanta partecipazione, perché c’è legittima preoccupazione da parte di tutti noi.
Dai primi incontri pubblici nasce l’idea, sposata dai comuni locali di Lugagnano (che se ne fa capofila), Morfasso e Castell’Arquato, di raccogliere le firme per chiedere che prima di tutto di attivi, oltre alla VIA (Valutazione Impatto Ambientale), anche la VIS (Valutazione Impatto sulla Salute). La raccolta di firme incontra un grande successo, 4122 firme! Alle iniziative partecipano anche Italia Nostra e Legambiente, ai massimi livelli. In questa prima fase il solo comune di Vernasca (sede della cementeria) non partecipa alla raccolta firme e attende…
RACCOLTA FIRME, UN GRANDE SUCCESSO…
Parte la raccolta firme per dare più forza alla richiesta di VIS preventiva (Valutazione impatto sulla “salute”) rivolta alla Provincia ( organo che presiedere la Conferenza dei servizi che ha il compito di autorizzare o meno la richiesta di Buzzi Unicem per l’uso del “Carbone da rifiuti”).
I moduli per la raccolta firme sono stati predisposti dal sindaco di Lugagnano Jonathan Papamarenghi e, in pochi giorni (tutto doveva terminare entro la prima mattina del 2 marzo), sono state raccolte oltre 4122 firme, tutte identificate con i documenti. Quasi un referendum. Quattromila firme sono il 70% di coloro che effettivamente abitano quotidianamente in media e alta valdarda.
“Ha superato quota 4mila la raccolta firme realizzata tra la popolazione e promossa dai Comuni dell’Alta Valdarda, Lugagnano in testa, con Morfasso e Castellarquato a supporto. Per la precisione sono state 4.122, di cui 600 circa di residenti a Vernasca. Il tutto in soli 5 giorni”.
COME TRATTA LA QUESTIONE LA STAMPA LOCALE: UN PO’ DI RIASSUNTI DA LIBERTA’…(solo alcuni articoli per noi significati scusandoci con gli amici impegnati in prima linea su questo fronte antinquinamento per la parzialità dei nostri resoconti…)
Per comprendere maglio la situazione cliccare sui vari titoli…
0) NO A FARE DI PIACENZA TERRA DI INCENERITORI
1) LA RACCOLTA FIRME RISCUOTE TANTO SUCCESSO
2) LE ASSEMBLEE PUBBLICHE SONO PARTECIPATISSIME
3) LA POLEMICA TRA MOLINARI, PAPAMARENGHI e SALOTTI
3 bis) I COMITATI FANNO 100 OSSERVAZIONI E SI MOBILITANO
4) ANCHE GLI AGRICOLTORI CHIEDONO INDAGINI SULLA SALUTE…
Noi del blog ribadiamo il NO all’uso dei combustibili da rifiuti; NO a industrie insalubri di prima categoria in valdarda; SI alla delocalizzazione di tutti gli impianti inquinanti…NO a soluzioni pasticciate!! QUANDO UN INCENERITORE (o chiamatelo come volete ma la sostanza non cambia) VIENE AUTORIZZATO CE LO TENIAMO PER 100 ANNI.