Ai più è conosciuto come uno dei più bei borghi medioevali d’Italia. Un riconoscimento giustificato e meritato.
Ma inoltre, oltre alle eccellenze storico-artistiche, il territorio comunale di Castell’Arquato ospita tre importanti emergenze naturalistiche.
Bosco di Santa Franca, Riserva del Piacenziano (ora unificata con il Parco dello Stirone) e il boscone Verani.
Vi sono poi vallate a scavalco tra Vigolo Marchese e Castell’Arquato e tra le località il Cristo e il monte Padova (sud) che sono di incomparabile bellezza. Boschi, vigneti, cantine, paesaggi e ambienti naturali che non ci si aspetta.
Oggi faremo un breve accenno solo al bosco Verani, che abbiamo recentemente visitato, riportando alcune foto relative alla fioritura di crochi.
Di forma quasi regolare, nella zona di Sant’Antonio, poco distante dal capoluogo arquatese, quasi pianeggiante, si estende per circa 20 ettari.
E’ il regno della quercia nelle sue più belle declinazioni: farnia, roverella, rovere, cerro (dominante) e di tanti fiori selvatici come Crochi, Vinca Minor e Anemone, ecc…
La fioritura dei Crochi è da vedere…uno spettacolo, una vera eccellenza per un bosco planiziale, o meglio per il “rimasuglio” di tali tipologie di antichi boschi risalenti, in tanti casi, al mesolitico. Anche per questo, e non solo, Castell’Arquato si conferma come una vera eccellenza turistica del nord Italia.