Conosco la montagna piacentina ma anche la pianura più bassa, quella rivierasca del Po tra Piacenza e Villanova sull’Arda, e anche oltre fino a Zibello, il regno del culatello, dove terminano le “discese” dai monti i torrenti Chiavenna, Arda e Ongina. Una riviera delicata ma anche rustica, di sicuro estremamente fragile con campagne cerealicole e zootecniche molto disabitate e segnate dalla presenza del pioppo coltivato in grande abbondanza, forse in maniera esagerata.
E nella riviera più prossima al Po, dove le parti in argine sono più “sconosciute”, regnano le grandi corti con lunghe stalle e fienili di mattoni rossi e ricoveri attrezzi, troppo spesso diroccate e desolate, con tanta attrezzatura agricola vetusta e arrugginita sparpagliata ovunque …”una gran ratamaia“; e tante case contadine provvisorie per terre fragili mai definitivamente in Santa Franca. Mancano le montagne e poi si potrebbe paragonare all’Appennino tormentato e resistente.
Ma anche qui resistono e si consolidano esempi positivi che il blog documenta…
In ambienti nascosti, lontani dal caos, sopravvivono paradisi naturali di una bellezza straordinaria, regno della fauna e della flora più belle.
Quello che documentiamo con le foto di questa stagione di fine inverno sono il bello ritrovato lungo il Po, tra Arda e Ongina, e oltre fino a raggiungere Zibello.
Nel B&B più gettonato dai ciclisti, sulle rive del Po tra Sorza e il Lancone…(sopra)
E così si scopre che c’è una lunga ciclovia rivierasca che, ininterrotta e quasi piana, fa una tappa al B&B Oasis of Bikes di Villanova sull’Arda (zona Lancone); e parte da Torino per raggiungere il delta del Po seguendo le sue anse, tra siepi rigogliose, ponti maestosi, chiaviche impressionanti, castelli e ville inaspettati, chiesette della meraviglia, chiatte galleggianti per mille usi, impianti di estrazione della preziosa sabbia padana, salici, pioppi, casoni per la pesca e per il ritrovo di amici pescatori buontemponi, piccoli e improbabili porti fluviali, ciclisti di passaggio, camminatori lenti, migliaia di uccelli e animali selvatici, fiori incredibili e tanta genuina ospitalità…a suon di pesce fritto, vino e chiacchiere. Una vita lenta, quasi placida come il Po dei migliori umori…ma sempre vigile e con un occhio alla barca posteggiata dietro la riva…
SEGUENDO IL SENTIERO, CAMMINANDO SULL’ARGINE INTERNO, PERCORRENDO LE STRADE BIANCHE DELLA RIVA …E POCO ASFALTO, DAL LANCONE DI VILLANOVA FINO A ZIBELLO SI PERCORRONO 12/14 KM, SECONDO I GUSTI, ( E IL DOPPIO PER ANDATA E RITORNO, PERCORRENDO IN GRAN PARTE TRATTI SEMPRE ALTERNATIVI).
Siamo nelle terre verdiane, poco distanti da Roncole e da sant’Agata dove il maestro visse, a cavallo del torrente Ongina, un po’ parmense e un po’ piacentino…
Siamo nelle terre più antiche del Formaggio grana (Parmigiano e Padano), del culatello di Zibello e delle ciliegie di Villanova sull’Arda.
E POI C’È IL PARCO DELL’ISOLA GIAROLA DI VILLANOVA SULL’ARDA, ZONA ONGINA-STALLONE, UNA VERA SORPRESA…(PER VEDERE ALTRE FOTO E NOTIZIE CLICCA QUI!)
Sergio Efosi, (alias Sergio Valtolla), reportages del 10 marzo 2017


Mangiar l’anguilla e il pesce gatto a Ongina…(clicca sulle foto sopra)
Sull’argine a coltivar l’orto nell’Antica Corte Pallavicina, a due passi dal Cavallino Bianco… (clicca sulle foto sopra)

