Oltre questo c’è solo il disastro…

2016-05-16 lancone e giarola (no)-2499_FotorLe vicende elettorali di Piacenza hanno quasi sempre riflessi sull’intera provincia.

E allora inizio con una considerazione “cruda” ma ovvia visti i risultati: il ballottaggio per il candidato sostenuto dal Pd è andato peggio del primo turno.
Il divario già sfavorevole al primo turno è divenuto grandissimo nel ballottaggio.
Il prof. Rizzi ha perso male con un divario di oltre 6mila voti dall’avvocato Barbieri, circa 20 punti percentuali.
È chiaro dunque che anche e soprattuto il Pd ha perso male e che il prof. Rizzi al ballottaggio non ha “ereditato” in toto i voti degli altri candidati di sinistra, Ponzini e Rabuffi.
Per la Ponzini e per gli artefici della lista del movimento democratico e progressista (i fuoriusciti dal Pd, con Bersani, Migliavacca, Beretta, Cacciatore, ecc…) un risultato non certo esaltante.
Ma forse lo avevano intuito e hanno trovato una scappatoia per evitare di “bruciare” un loro uomo di punta…sostituendolo con una bravissima persona, la sig.a Ponzini, conosciutissima ai più.
La Barbieri ha vinto pur avendo anche un “competitore” nel suo campo, come il prof. Trespidi, ex presidente della Provincia.
I pochi pentastellati recatisi alle urne al ballottaggio hanno, con ogni probabilità, votato Barbieri.

RIZZI VS BARBIERI
Rizzi è un candidato scelto nel marzo 2017 ma anche la stessa Barbieri è un candidato degli ultimi mesi e dunque partivano alla pari.
Sono convinto che se la giunta Dosi avesse fatto strabene avrebbe portato maggiore fortuna a Rizzi. Evidente gli elettori non pensavano un gran bene della precedente giunta e quindi…
Rizzi si è impegnato molto, ha lavorato sodo ma i due magneti che dovevano portar voti per lui erano un po’ scarichi: erano scarichi il governo nazionale e quello comunale sostenuti dal Pd.

La Barbieri non ha avuto nessun sponsor istituzionale forte che la sosteneva, ma ha una buona esperienza politica, essendo stata Sindaco di Castelvetro e Assessore Provinciale; forse ha potuto giocare all’attacco e suggestionare i piacentini sul fattore dell’alternanza.
E nell’aria tale ardore per l’alternanza si avvertiva…
Un altro dato evidente è l’astensionismo che sicuramente ha penalizzato il csx e causato, a parer mio, da una crescente perdita di contatto con ceti sociali di riferimento tradizionale.
Questo dato si era già registrato nel corso delle ultime elezioni regionali.

IL QUADRO NAZIONALE È ANCHE PEGGIO…
Il centrosinistra, nei comuni sopra i 15 mila abitanti e prima del ballottaggio, esprimeva 64 Sindaci che ora son diminuiti a 34. Il centrodestra invece passa dal controllarne 32 a 53.
E, contrariamente a quanto sostiene il Pd, anche il M5S registra un saldo positivo perché ora amministra 8 comuni contro i 3 precedenti (dati non verificati in toto).

IN VALDARDA E DINTORNI
In Valdarda e dintorni il Pd ha perso Monticelli e Carpaneto (e pure Bettola in Valnure) e a Villanova si è confermata una giunta di centrodestra. Con le recenti debacle di Fiorenzuola e Alseno, il Csx è ora al governo in pochi comuni, in una valle tradizionalmente molto di Csx.

CHI HA VINTO E CHI HA PERSO NEL PIACENTINO
Ha vinto il Cdx, e anche tanto. Ha vinto la squadra di Forza Italia diretta dai valdardesi Papamarenghi e Callori. Ha perso il Csx e anche molto; ha perso la squadra locale con Caragnano, Sckokai e Molinari, e hanno perso i renziani con Reggi, Tarasconi, Gazzolo e Bergonzi.
Evidentemente qualcosa non funziona più.
Ma hanno perso, e molto più di quanto tentano di far credere, anche i fuoriusciti di Articolo1-MDP pur contando su ex dirigenti del Pd locale e nazionale che han determinato il “bello e il brutto” nella politica di quel partito negli ultimi anni (Cacciatore, Migliavacca e Bersani ecc.).

Hanno perso tutti i partiti perché l’astensionismo è altissimo, esageratamente alto.
E non serve dire “ È cosi anche negli altre democrazie mondiali…” perché il malessere va combattuto prima che arrivi il populista di turno e lo indirizzi verso avventure che sarebbe meglio evitare.

COSA POTREBBE SERVIRE?
Maggiore e vera attenzione alla sicurezza sociale territoriale, alle pensioni, al lavoro, alla scuola e molto di più alle periferie, alla montagna, all’agricoltura e alla cura del territorio…
Vi sono situazioni sociali e infrastrutturali che non sono più sopportabili, praticamente un Paese da ricostruire partendo dalle fondamenta. Chi si impegnerà in questo trasmettendo “buone azioni”  vincerà. E’ l’ultima chiamata per la politica, anche quella locale, oltre questo si va dritti al disastro…

2015-05-24-no carbonext web 1 LR-3787

Un commento

  1. Tutta la politica, anche quella locale, in mano ai professionisti della medesima, anzi in mano ai burocrati, leggasi apparato………
    Le giovani ed i giovani non possono partecipare……..sono fagocitati dagli stage, dal nuovo lavoro, etc.,etc….
    Allegria!!!!!!!!. Come esclamava il compianto e mancato senatore a vita.

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