Alta Val d’Arda: piaccia o non piaccia lo sviluppo di una piccola valle…

Alta Val d’Arda: piaccia o non piaccia lo sviluppo di una piccola valle passa anche per la bontà dei suoi amministratori (Sergio Efosi Valtolla, fotoamatore, escursionista e narratore)

Prima o dopo tutto si paga, se il bosco e i prati montani e alto collinari non vengono governati nella giusta maniera, in caso di forti intemperie, aumentano frane, esondazioni, distruzioni e di conseguenza costi sociali e disagi per gli abitanti. 

Se non viene fermato l’abbandono produttivo al territorio mancherà il suo miglior alleato: l’uomo virtuoso; quello che tiene alla sua madre terra, la rispetta e con il suo intervento mitiga la furia degli elementi.

Tuttavia per stare nelle zone alto collinari e montane occorre siano realizzate le migliori condizioni per poter usufruire dei servizi essenziali, quasi come per coloro che abitano in Piazza Cavalli.

E questo lo si dice da tanti anni, diciamo che è il solito ritornello, ma di passi avanti concreti se ne registrano pochi, anzi spesso si peggiora. 

L’Appennino Piacentino di sicuro non è un territorio conveniente dal punto di vista economico (nel senso comune che si attribuisce al termine ai nostri tempi), ma fondamentale per l’equilibrio e l’assetto idrogeologico dell’intera provincia e non della sola area interessata. Portare in Appennino i principali servizi ha un costo, ma sicuramente molto, ma molto, minore rispetto a quello per riparare i danni causati dalle intemperie in aree ampiamente disabitate e senza alcuna attività primaria.

Piaccia o non piaccia i territori come il nostro hanno bisogno della cura umana, delle sue attività virtuose. 

Per stare bene in un determinato territorio contano molto anche le scelte di coloro che eleggiamo per il governo locale (e anche regionale e nazionale). 

Il governo locale non è, non dovrebbe essere , alla mercé dell’ideologia quanto piuttosto della buona volontà, dell’intelligenza, del “buon senso” di coloro che si candidano a rappresentarci. 

A volte la sfiducia ci sovrasta: pochi risultati concreti negli atti del governo locale, il degrado che avanza, l’immobilismo,  le scelte che riteniamo sbagliate per il bene comune ecc. 

La sfiducia nelle istituzioni locali tuttavia è la prima nemica del buon governo.

I territori abbisognano di governo, ricordiamolo esercitando il nostro primo diritto-dovere civico: il voto. 

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