
Della fascinosa nebbia fastidiosa e antipatica ma utile come tutti i grandi “movimenti” della natura spesso ne è esente la montagna che la osserva, dall’alto in basso, laggiù tra le valli che digradano verso pianura padana.
Nella riviera del fiume, dei torrenti e nelle prime colline arriva anche quando non te l’aspetti, avvolgente e misteriosa.
Che spettacolo veder arrivare la nebbia che sale tra le valli verso il monte per poi dileguarsi tra siepi e campi al sorger del sole!
Questo è il tempo del passeggiar lento e tranquillo, dello scrutar paesaggi misteriosi che si formano con nuovi e mobili orizzonti che mutano all’avanzar dei nostri passi tra le foglie morte e le rugiade perenni.
L’orizzonte, mai come in queste situazioni, è un rimando continuo mentre intorno c’è il silenzio “rotto” dalla nostra presenza, dai rumori della natura e della flebile presenza umana.