Che ritorni pensiamo di avere dalla crisi? No non crediamo che come qualcuno diceva qualche mese fa la crisi era una balla! C’era eccome se tutti sono concordi di prelevare dalle nostre tasche 30 miliardi ( per ora!!!).
Lavoro nuovo non ne vediamo, le famiglie risparmieranno su tutto: auto, vestiti, vacanze, casa, ecc…. La vacanza più corta, l’auto riparata, un vestito in meno, una pizza o due al mese in meno, ecc….meno consumi, meno lavoro per il commercio, meno consumi minor produzione dei beni di consumo, altri disoccupati….
Poi le tasse, le nuove e le vecchie, le bollette e….tra un colpetto e l’altro decresceremo ( ma non lo diranno!! Chi governa mente sempre! Come ha fatto il governo giapponese sul disastro nucleare…mente ancora oggi!!).
Ha ragione chi dice che una delle possibili alternative è quella di “ricostruire le economie locali ” dopo la sbornia della globalizzazione che di bene non ne ha fatto e anzi ha prodotto la grande bolla speculativa che ci sta radendo al suolo!!
Allora non ci resta che andare a capire cosa significa ” ricostruire le economie locali”.
Alcune altre premesse sono però necessarie:
1) significa, almeno in parte, non crescere ma solamente ristrutturare e combinare diversamente i fattori economici;
2) significa far economia compatibile con la vita e l’ambiente (non c’entra niente essere ecologisti perché l’ambiente non è loro è nostro!);
3) significa prestare la massima attenzione anche alle micro risorse locali a partire da quelle agricole… partendo da quelle per…..;
4) significa che non possiamo più sentirci dire e accettare che l’etica, la cultura, la nostra fede possono anche essere sacrificate per qualche miraggio: disilludiamoci!!
Inizia il viaggio!