L’ANELLO DEL MERLUZZO, UNA DIVERTENTE ESCURSIONE (di Sergio Efosi)
Tra la Valdarda morfassina, la Valchero sommitale e la Valnure bettolese c’è una delle “piccole” vallate più spettacolari dell’Appennino piacentino; piccola valle che sembra un canyon frutto dell’erosione dei monti che la circondano avvenuta nel corso delle ere geologiche milionarie.

Erosione che ha dilavato terra e detriti fin nel vicino torrente Nure, lasciando un paesaggio verde e solenne, con rocce , rocche e coste circondate da fitti boschi e praterie agrarie, oggi un po’ trascurate.
Questo suo aspetto è forse più evidente guardando la piccola valle dal basso, dalla provinciale della Valnure ma anche dall’alto, da La Penna, il gran costone roccioso che sovrasta l’intero gran canyon.

Pochi giorni fa, con un gruppo di amici escursionisti valdardesi, ero da quelle parti per godere di tali bellezze ma, lo confesso, l’obiettivo non era solamente quello.
Desideravamo ammirare le bellezze della natura e le realizzazioni dell’uomo antico, come quel castello a strapiombo sul costone roccioso di Groppoducale, ma non solo. Avevamo infatti il desiderio di poter terminare l’escursione gustandoci qualcosa di buono in una trattoria locale.
Per farlo abbiamo progettato un’escursione a piedi, con partenza e arrivo a Groppoducale, il centro di questo “Gran Canyon” appenninico piacentino, dove opera da tanto tempo la trattoria Alberici, quella famosa per i cibi genuini della tradizione piacentina e per la polenta con il merluzzo.
Così dapprima abbiamo risalito quella piccola valle nella sua parte più “aperta” fino Prato Barbieri, transitando per Cordani. Raggiunta la citata località di Prato Barbieri ci siam diretti a Montelana dove abbiamo imboccato il sentiero CAI 41 per scendere fino a raggiungere Ronchi, paese con numerose case in sasso (talune delle quali veramente belle con muri a secco); e da quest’ultimo piccolo borgo abbiamo raggiunto nuovamente Cordani e poi Groppoducale, nostra meta finale della giornata.

Alla trattoria Alberici di Groppoducale ci attendevano una fumante polenta con il merluzzo, tortelli di erbette, salame cotto e dolci caserecci, giusto per “recuperare” le energie spese nel corso della piccola escursione di circa 8 km (tre ore circa di cammino lento, con soste varie).
Un giro facile, adatto ai golosi e a coloro che non sono allenati per escursioni più impegnative.
Un giro che le amiche e gli amici escursionisti han definito “l’anello del merluzzo”.
Un nome, un programma.

L,appennino è bello in tutte le stagioni, il giro del merluzzu una piacevole passeggiata in piacevole compagnia con un finale a tavola (povero merluzzo) in una trattoria della zona, dove siamo stati bene.
Bravissimi,
giacimento ambientale e gastronomico eccezionale, per Vostra grandissima fortuna la “guida rossa” non vi ha ancora raggiunti, e mi auguro che ciò non accada mai!
Bellissima la foto del pioppo “infestato” dal vischio, indicatore biologico attestante la “vera naturalità” del sito.
Complimenti a Voi ed al Grande Fattore!
[…] la scorsa primavera, “l’anello del merluzzo” tra Groppoducale, Prato Barbieri e Montelana (link “anello del merluzzo”). Oltre questo sentiero sapevo esservi una valle lunga e misteriosa che mi […]