Un’idea, forse stravagante, ma non proprio…..

ombre tra la neve e il bosco

Un’opinione circolata attraverso il nostro quotidiano Libertà…sarà opportuno per il futuro, predisporre un tipo di ricettività temporanea dove nei periodi di emergenza trasferire almeno gli anziani in inverno”  ….che potrebbe voler dire soprattutto nel periodo più nevoso e freddo(?).

I luoghi di “ricettività temporanea” sono gli alberghi? Alberghi o residence vicino a casa, al mare o in pianura?

Chiudiamo le case sparse o quelle poche abitate nelle frazioni e tutti a “svernare” perché vi sarebbe un grosso risparmio di denaro pubblico. In certe località di montagna dove si sa per certo che vi abitano solo pochi anziani (a proposito: si è anziani da quale età?) potrebbero essere “sgomberate” evitando costi per fare la “rotta” fino a tali luoghi… e tutto il resto.

Stante la situazione “reale” resterebbero  in molti meno a svernare in certe zone e soprattutto quelli buoni, efficienti e validi.

In tali periodi ….sarebbe sufficiente una vigilanza maggiore (esercito? Come nelle zone terremotate per presidiare zone off limits?) per evitare furti e  “garantire il mangime alle poche galline e animali rimasti” …..tutto il resto dipenderebbe dalla clemenza di Dio.

Una cosa è certa: pur stravagante, anzi parecchio stravagante l’idea si sta concretizzando per  “moto proprio”…..e allora, tra qualche inverno, sarà compiuta!

Tra il serio e il faceto concedeteci almeno qualche considerazione finale e interrogativi vari.

Ma quando avremo predisposto “un tipo di ricettività temporanea dove nei periodi di emergenza trasferire almeno gli anziani” chi resterà in montagna…visto che i veri abitanti attuali sono in buona parte di una “certa età”? Le altre fasce della popolazione attiva che “avrebbe meno attività” perché dovrebbero restare?

Sia ben chiaro che non è contestabile quanto è riportato dal quotidiano libertà attraverso l’intervento dell’ autorevole lettore anche  quando afferma che … “Qualche decennio fa anche nei più piccoli paesi esistevano comunità numerose e giovani. Ogni famiglia aveva senza dubbio almeno un trattore per cui alla viabilità ci pensavano in proprio i “contadini” abituati da sempre a contare sulle loro forze e sulla solidarietà fra loro…”.  Ma la “chicca” arriva alla fine…. “Un’idea, forse stravagante, ma non proprio.” Serve per riflettere…o no?

7 commenti

  1. Anche in città se gli “anziani” fossero tutti “ammucchiati” nello stesso edificio sarebbe più facile assisterli e gestirli e il tutto costerebbe meno..o no?
    Sono queste le idee per la tutela e lo sviluppo delle aree rurali? Crediamo davvero che anziani e giovani che si sono costruiti case con il sudore della fronte le abbandonino nei mesi invernali senza sapere cosa ritroveranno al loro ritorno?
    Mettere interi paesi in residenze apposite costa meno di fare la “rotta”?!
    Beh io credo che con qualche incentivo (=sconti sulle tasse) gli abitanti dei piccoli paesi e delle montagne la neve se la spalerebbero da soli (cosa che peraltro fanno già), senza aspettare la Protezione Civile, l’Esercito o chissà chi..
    Sarebbe meglio mandare i cittadini di Roma (e il lettore che ha avuto questa idea) in villeggiatura in qualche paesello affinché possano riscoprire cosa vuol dire vivere a contatto e al ritmo della natura invece di stupirsi e meditare idee stravaganti di fronte a 20-30 cm (parliamo della provincia di Piacenza) di neve in inverno!

    Sarà stato proprio gratuito lo spiegamento di forze a Roma per spalare 2 cm di neve sciolta? Eh già, sono le rotte dei piccoli centri che scombussolano i bilanci dello Stato italiano.

    Come spesso si scrive su questo blog abitare in montagna va incentivato, anche per tutelare la pianura! Grazie a Libertà per l’idea che divulga ma non abbiamo bisogno di un ulteriore spopolamento.

  2. Questa cosa mi mette una tristezza!! Non sempre le scelte più “risparmiose” sono le migliori. Un tempo le cose erano diverse, ma sono state proprio le scelte politiche di allora, a mio parere superficiali ed errate, a spopolare la montagna e ridurla così. Gli anziani non vorrebbero mai andare via. Vogliono solo che ci si ricordi di loro, e non li si lasci soli! Sono il vero presidio della montagna, tolti loro resteranno solo gli abitanti dei boschi! Spero che questa “idea stravagante, non si realizzi o sarà la parola FINE!!!

    • “Gli anziani non vorrebbero mai andare via. Vogliono solo che ci si ricordi di loro, e non li si lasci soli! Sono il vero presidio della montagna, tolti loro resteranno solo gli abitanti dei boschi!..” proprio così!!! grazie del tuo contributo.

  3. come sempre la visione del mondo nel nostro disastrato paese è sempre URBANOCENTRICA e…. romanocentrica….
    Per molti illuminati economisti (da bar) l’ambiente rurale è solo un fastidioso mondo antico del quale non riescono a comprenderne il valore e segretamente ne invidiano e temono il sentimento di autonomia e di autosufficienza.
    Quindi si affronta il problema dal semplice punto di vista economico immediato. Spalare la neve costa e se elimino questa necessità ed ottengo risparmi immediati.
    Ma se analizziamo meno superficialmente il problema, dobbiamo sottrarre a questo “risparmio” il costo sociale di anziani costretti a vivere fuori dal loro ambiente naturale, con i conseguenti “costi sanitari” di depressioni e disagi sociali, assistenza sociale ecc…
    Se poi estendiamo questa valutazione al costo sociale ed economico dell’abbandono del territorio che stiamo attualmente vivendo e della contrapposta eccessiva concentrazione urbana, penso che il “risparmio” ottenuto dalla “deportazione stagionale” dei montanari si volatilizzi già ai primi fiocchi di neve…
    P.S. qualcuno sa spiegarmi perché sulla montagna piacentina la neve è solo un costo, mentre in altre zone appenniniche la neve è una risorsa che contribuisce a contenere lo spopolamento ?
    Boh!!!
    saluti…marco

    • in effetti l’ambiente rurale chissà perchè è sempre vissuto come un fastidio! La natura, poi, non è nemica basta non violentarla e sopportare (preparati) un qualche disagio. ma in montagna non si “spende nulla” o malissimo quel poco che arriva….e non possiamo pretendere che tutto vada bene.
      Capiremo un giorno che la montagna è una risorsa? capiremo che per restarci occorre “attrezzarci” con le necessarie infrastrutture? Capiremo…?
      ciao e grazie marco.

  4. be dalla mia che vivo la situazione in termini economici…..vedrei bene la soluzione.
    La mia ipotesi già da tempo, è quella di, in caso di allerta meteo seria, trasferire gli abitanti di tollara (2 persone) e di montelana-colombello-S Franca (5) portarle in albergo soli per pochi giorni,vorrebbe dire riparmiare,come quest’anno 27 giri a Montelana s.Ffranca Rocchetta di quasi 10 km e altri diversi km a Tollara.
    andrebbe chiusa anche la pedina sperongia da oneto,pericolosa e poco soleggiata.
    il costo al km è di 21 euro + iva quindi circa un totale di euro 12000 + iva.
    Uno dei problemi è stato che Celeste ha 8 cavalli e per quest’anno i conti tengono…….rimandiamo tutto al prossimo…ma vi assicuro che è dura e questi conti li faccio da tempo! saluti. Cara Luisa hai perfettamente ragione ma Qua non ci aiuta nessuno!!!!

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