
Un Appennino vecchio e disabitato…(report Provincia di Piacenza con dati che si riferiscono al 1 gennaio 2011). Questa è la sintesi estrema di quanto andremo a dire con questo articolo.
Se nel 1987 nelle Valli Nure e Arda abitavano 100 persone ora sono scese a 78 (in 25 anni ben oltre il 22% in meno) e la discesa continua.

Per quanto riguarda la distribuzione della popolazione fra pianura e montagna siamo messi così: nella prima risiede l’89% della popolazione, nella seconda il restante 11% (corrisponde a circa 30 mila unità, di cui 16 mila in valnure a valdarda. …Quanti veri residenti?).
L’età media per zone è questa: ogni 100 giovanissimi (con età inferiore a 15 anni) residenti in montagna, sono presenti nella medesima area 371 anziani (con età superiore a 64 anni).
In montagna diminuiscono sempre più le persone in età lavorativa e aumenta la presenza straniera (badanti, salariati, operai) che toccano punte medie del 7% sul totale in valnure e valdarda.
In provincia di Piacenza (tutta), gli stranieri sono aumentati in 15 anni di ben oltre il 600% (incidono moltissimo i lavoratori impiegati in attività “rifiutate” dagli indigeni: badanti, bergamini, operai agricoli, tornitori e saldatori, facchini, assistenti anziani in strutture protette, pizzaioli, camerieri, lavapiatti, inservienti…). In montagna la prevalenza dei lavoratori stranieri sono donne…e badanti.
In questo contesto quale futuro per la montagna? Chi tornerà a coltivare campi e curar boschi? Chi farà il cameriere nelle trattorie? Chi curerà i nostri anziani? Ecc…ecc…
Si inizia con una badante, poi diventano 10 per paese e cercano di “stabilizzarsi” con la famiglia che, a sua volta, accetterà di coltivare un campo, poi due, tre…..e alleverà due galline, poi 10 e infine …..solo gli stranieri lavoreranno la terra, accetteranno modesti redditi ma vivranno! Cercheranno un secondo lavoro “stagionale” in pianura e alla sera e nei week end lavoreranno la terra in collina e montagna……(succede già…succede in molte regioni anche in pianura!)
Non era così tra il 1950 e il 1980? Non facevamo così anche noi? Ricorsi della storia o pura fantasia? Chi vivrà vedrà!

E’ triste che le bellezze di queste colline vengano abbandonate . Tra i giovanissimi come me, sotto i 35 anni, sembra pero’ cha la tendenza si stia invertendo… sembra ci sia un ritorno alla campagna. Sempre piu’ giovani stressati dalla vita di città e desiderosi di vita e cibo sani decidono di fare il grande salto … Come noi abbiamo fatto, decidendo di lasciare Milano e comprando una splendida casa in sasso di fronte al lago di Mignano, che abbiamo trasformato anche in B&B per far aprofittare piu’ gente possibile del nostro angolo di Paradiso.
E’ pero’ vero che siamo ancora visti da alcuni come “mosche bianche” o veri e propri pazzi a volte! Cosi’ ci hanno giudicato le banche quando dovevano concederci il mutuo ! Ma cosi’ ci hanno giudicato anche gli amici che abbiamo “abbandonato” nella grigia Milano! … Salvo poi ora invidiarci per il luogo in cui abitiamo! Certo le istituzioni non ci aiutano, ma penso che si stia evolvendo una certa presa di coscienza che solo nella terra, nella natura e nello stile di vita semplice e sano ci sia la vera e tanto agoniata serenità. Molti complimenti per il vostro blog che visitero’ certamente spessissimo. Samuela S.
Bellissimo commento che trasformeremo in un post se ci manderai qualche indicazione del B&B…(che forse abbiamo capito dov’è).
In bocca al lupo per la vs. nuova “vita”…
ciao
sergio
Grazie mille, potete trovare tutte le informazioni sul nostro B&B sul sito internet che abbiamo creato: http://www.bandblesbrebis.com
Ci vediamo stasera alle 17 alla vecchia chiesetta di Castelletto?? A presto Samuela
[…] I due simpatici gestori hanno commentato il nostro post intitolato ” montagna quanto sei vecchia e disabitata ”…. […]