Alta Valdarda (Castell’Arquato, Lugagnano, Morfasso, Vernasca): nasce il nuovo super comune? La domanda non è retorica e nemmeno fuori luogo.
Il percorso è ancora lungo ma un primo tassello sembra (sembra!) sia stato posizionato. Ora c’è una nuova mappa delle unioni comunali piacentine che è stata recepita dal CAL dell’Emilia Romagna e, a nostro parere, si sono rispettate in massima parte le aspettative di tutti. Rifare la comunità montana e chiamarla “unione dei comuni” che comprendesse territori diversissimi e lontanissimi come lo sono, per esempio, Vigoleno e Selva di Ferriere sarebbe stato assurdo.
Meglio, molto meglio, aver unito i comuni della media e alta valdarda ma ora la parola spetta ai sindaci. Mettere insieme, risparmiando, uffici tecnici, vigili urbani, trasporti, manutenzioni, acquisti, segreterie e quello che si riterrà utile non è affatto sbagliato. Mantenere le identità, le storie, le tradizioni locali è altrettanto indispensabile. Certo che i nostri comuni hanno parecchio in comune e non solo dal punto di vista geografico. Pensiamo alla viticoltura, all’acqua che disseta la valle fino al Po, alle bellezze naturali e artistiche…pensiamo cosa potrebbe voler dire promuovere un festival turistico in questa unione.

Noi possiamo offrire scenari, location e tradizioni uniche e ben collaudate. Dal medioevo all’era romana, dal quaternario più bello del mondo alla “dolomitica” Menegosa (Menegora per i puristi), dal parco provinciale del Moria ai “tre monti” di Vezzolacca (Palazza, Lucchi e Mu), dal bosco planiziale di San Lorenzo (bosco di Santa Franca) alle stupende vallate del Chiavenna. Un ricco panorama di vigneti e vignaioli, osti e ristoratori, sentieri e Vie devozionali che dalla Cinta ci accompagnano fino al crinale appenninico.

La scelta di vallata è indispensabile per condividere i servizi e per migliorarli ma le piccole “unioni”, come questa, dovranno dimostrare di essere efficienti e innovative altrimenti la delusione sarà grande.
Non sarà facile accontentare tutti, il particolare rischia di essere escluso ma se ci si ferma a questo punto, significa che si è deciso di mostrare solo le debolezze e, come si sa, due poveri insieme non fanno un ricco.
Servono spirito unitario, chiarezza dei ruoli di ciascuno, uso oculato delle risorse e innovazione vera…non di facciata. I nostri sindaci (con le loro amministrazioni) sono tutti molto preparati e ci riusciranno!
