
LE ELEZIONI a Piacenza son finite e ora c’è parecchio da fare, ma quando arriveranno i soldi?
Buche in tutte le strade di ogni ordine e grado, frane e dissesto generalizzato di tutta la montagna e la collina, alvei dei torrenti devastati dalle recenti piene e da incuria decennale, ospedali promessi, sportelli postali paesani incerti, lavoro poco, pensionati alla fame, giovani che fuggono all’estero, ladri in agguato e tutto quello che vi pare…
E INTANTO SI VIENE A SAPERE CHE… qualcuno lontano da noi (troppo lontano) pensa che il Paese tra otto anni, nel 2024, potrebbe ospitare le Olimpiadi.
Otto anni arrivano in un batter d’occhio e intanto la ricostruzione dell’Aquila e dell’Emilia terremotate, l’una sette anni fa e l’altra quattro anni fa, sono lungi dall’essere terminate e la gente è superincavolata.
Nella nostra Emilia terremotata parecchi imprenditori, hanno dovuto far da sè altrimenti sarebbero ancora con il “cu…” in terra in attesa di una mano del Pubblico.
Se dovesse passare la proposta italiana nel 2024 ci celebrerebbero le Olimpiadi a Roma (e quindi nel Paese) per cui, necessariamente, inizierebbero i lavori tra pochi anni e spenderemmo almeno 5,3 miliardi di euro per impianti, accoglienza e altre opere necessarie per sostenere una simile manifestazione.

UN COSTO ENORME… per un Paese in palese difficoltà come il nostro. E non si venga a raccontare la balla che allo Stato non costerà, che pagheranno altri… (e chi se non sempre noi!!!).
E vogliamo forse dimenticare che sempre in casi come questi, come è successo per Expo e altre cose del genere, a tali iniziative ci nuotano attorno anche i pescecani? I signori delle tangenti, quelli che hanno fatto carte false per Expo e per tante altre opere pubbliche di rilievo nazionale…
SE VERAMENTE SONO DISPONIBILI… 5,3 miliardi decidiamo di fare opere infrastrutturali dove mancano, quelle di prima necessità come scuole antisismiche, strade, difesa spondale nei fiumi e nei torrenti che, come abbiamo provato sulla nostra pelle, in caso di pioggia rischiano di travolgervi tutti.
Se abbiamo soldi da spendere si mettano subito in sicurezza l’Arda, il Nure ecc…
Spendiamo i soldi, per fare esempi, per rinnovare le scuole a Cadeo, a Castell’Arquato e dove serve….spendiamo i soldi per riparare il territorio dai guasti causati dalle recenti alluvioni.
Se abbiamo così tanti soldi, perché 5,3 miliardi sono veramente tanti, aiutiamo i comuni come Castell’Arquato e Bobbio a ristrutturare i loro meravigliosi centri storici medievali autentici che sono ammirati da tutti e che abbisognano di urgenti lavori di manutenzione…
Aiutiamo il turismo locale, la nostra eccellente fabbrica eco a cielo aperto, a creare maggiori servizi per l’accoglienza, ecc…
Aiutiamo gli agricoltori…gli artigiani, il commercio locale, la montagna piacentina che “soffre da decenni e agonizza…”.
BASTA con le grandi vetrine internazionali in un Paese che fa “acqua” da tutte le parti.
COSTRUIAMO un Paese per il futuro dei nostri figli e nipoti e smettiamola con le solite fanfaronate.
Editoriale di Sergio E.Valtolla

Secondo me, mai! Oppure arriveranno ma, in questa maremma di burocrazia, si disperderanno come è sempre avvenuto dal 1860 ad oggi, sotto qualsiasi governo e regime. Lo penso quando vedo il ponte di Maria Luigia a Fiorenzuola, in servizio da quasi 200 anni, ma allora, secondo la storia, non eravamo liberi. Oggi … ?