(Sergio Efosi Valtolla, fotoamatore, escursionista e narratore).
ARTICOLO CON FOTO PUBBLICATO SULLA PAGINA FACEBOOK (FB) DEL BLOG…IL 17.05.2019.
Spero non me ne vorranno gli amici che hanno deciso di partecipare attivamente alla prossima competizione elettorale comunale a Castell’Arquato, Lugagnano, Morfasso e Vernasca se invece di commentare i loro programmi sposto la mia attenzione non tanto al singolo comune quanto piuttosto al “bene comune”.
Si perché stiamo parlando di un territorio della media e alta Valdarda che si può considerare unito da simili problematiche e dalle medesime “ansie”.
Per questo mi chiedo se davvero il benessere della popolazione di questi luoghi debba dipendere da un “puzzolente fabbricone” piazzato a metà valle da improvvidi politici locali del passato… e sostenuta nel presente.
Sto parlando del “fabbricone” che nel suo altoforno, in cambio di prodotti edili, ha bruciato e brucia scarti di varia natura, chiamati “legalmente” combustibili.
Per questo mi chiedo se è davvero obbligatorio, come fosse una maledizione divina, dover barattare la salute di tutti con questa manciata di posti di lavoro.
Questa, a mio avviso, è la madre di tutte le questioni politiche locali irrisolte.
Questa è la chiave di volta per lo sviluppo “pulito” della valle in tutti i sensi.
In caso contrario sarà meglio che ci si rassegni, che si rassegnino i giovani, i nostri figli e nipoti, al fatto che mai ci sarà turismo affermato, freno all’esodo, agricoltura naturale e attrattiva abitativa per questo territorio.
Per ora, e per tutti questi anni, una sola amministrazione comunale tra le uscenti, ha dimostrato di aver le idee chiare, ben chiare (sic!).
Le altre, a mio parere, molto, molto, molto meno. Ho pure la sensazione che in realtà la loro opposizione all’utilizzo di combustibili definiti “carbonext” sia stata di gran facciata e poco più.
Perché dico questo?
Ci si chieda: “possono essere bypassati i sindaci relativamente alla materia ambientale o sanitaria locale? Si possono usare certi combustibili senza darne comunicazione al sindaco, ai sindaci della zona. Può la Regione scavalcare le competenze comunali?”.
Si possono far transitare materiali “la cui pericolosità non è stata esclusa con certezza” nei territori comunali senza avvisarne i sindaci interessati o senza che le,”agenzie” ambientali pubbliche ne siano informate?
Non so dare risposte certe, non sono un tecnico e neppure un politico … ma qualcuno si, qualcuno la risposta la sa.
E allora non si nasconda la verità affinché trionfi il bene comune e non l’interesse particolare.
Io continuo a essere preoccupato per le ricadute derivanti dalla combustione di materiali che per ora non è affatto certo non producano effetti nefasti alla nostra salute.
È già capitato in passato troppe volte.
Il “bene comune” sono le strade ben curate, buoni servizi, le scuole e quelle che volete voi ma… in un ambiente salubre.
In queste cose così delicate il criterio della prudenza dovrebbe sempre prevalere perché questo è il “bene comune”.
Interessa alla politica e ai futuri amministratori?