Castell’Arquato, la porta sul grande sasso...
(Sergio Efosi Valtolla, fotoamatore, escursionista, narratore)
Nel 1919, praticamente un secolo fa, venne “un po’” ristrutturata la Porta di Sasso di Castell’Arquato.
Ma cosa si sa di questo monumento? E perché si definisce “Porta di Sasso”?
In quella data rammentata i monumenti arquatesi erano tutt’altro che ben conservati, per cui si stava lavorando al consolidamento della Rocca e alla ristrutturazione della Collegiata.
Ricordano le cronache storiche* che la Porta di Sasso non subiva ristrutturazione da moltissimi secoli, tuttavia non tradiva la sua antica origine e funzione.
La Porta sorge presso l’ex convento dei frati Terziari di San Francesco che nel 1919 era già utilizzato quale casa di riposo per anziani (ovvero “Ospizio”, come si usava dire all’epoca…).
La “Porta...” in questione è quella mezzana verso sud che, con le altre porte, regolava ingressi e uscite dal borgo fortificato.
Il nome “… di sasso” deriva dal fatto che il manufatto fu costruito sopra a un gran masso tufaceo che proprio in quel punto è stato “tagliato” e modellato per far posto alla sede stradale che conduce alla provinciale per Lugagnano v.a…
(Bollettino Storico Piacentino, raccolta personale di Fabio Piazza)