
Ieri sera, 9 Dicembre, a Lugagnano in una conferenza della quale son stati protagonisti, il vescovo di Piacenza, S.E. Gianni Ambrosio, e i proff. Brugnoli e Rizzi è stata spiegata la recente enciclica del Papa Benedetto XVI “caritas in veritate” che si insinua nel tema “sociale” tanto caro alla chiesa. Il numeroso pubblico ha potuto ascoltare e meglio comprendere , attraverso le relazioni, i principali punti dell’enciclica della quale abbiamo tratto qualche pillola…..
Un enciclica di grande attualità che dimostra l’attenzione (e la preoccupazione?) della Chiesa per noi tutti, per il nostro “benessere” in senso lato…sulla via della continua ricerca della serenità…
« …La corruzione e l’illegalità sono purtroppo presenti sia nel comportamento di soggetti economici e politici dei Paesi ricchi, vecchi e nuovi, sia negli stessi Paesi poveri. A non rispettare i diritti umani dei lavoratori sono a volte grandi imprese transnazionali e anche gruppi di produzione locale….»
«…. Cresce la ricchezza mondiale in termini assoluti, ma aumentano le disparità. Nei Paesi ricchi nuove categorie sociali si impoveriscono e nascono nuove povertà. In aree più povere alcuni gruppi godono di una sorta di super sviluppo dissipatore e consumistico che contrasta in modo inaccettabile con perduranti situazioni di miseria disumanizzante. Continua lo scandalo di disuguaglianze clamorose…»
«…Il tema dello sviluppo è oggi fortemente collegato anche ai doveri che nascono dal rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale. Questo è stato donato da Dio a tutti, e il suo uso rappresenta per noi una responsabilità verso i poveri, le generazioni future e l’umanità intera. Se la natura, e per primo l’essere umano, vengono considerati come frutto del caso o del determinismo evolutivo, la consapevolezza della responsabilità si attenua nelle coscienze. Nella natura il credente riconosce il meraviglioso risultato dell’intervento creativo di Dio, che l’uomo può responsabilmente utilizzare per soddisfare i suoi legittimi bisogni — materiali e immateriali — nel rispetto degli intrinseci equilibri del creato stesso. Se tale visione viene meno, l’uomo finisce o per considerare la natura un tabù intoccabile o, al contrario, per abusarne. Ambedue questi atteggiamenti non sono conformi alla visione cristiana della natura, frutto della creazione di Dio.»
«….La crisi ci obbliga a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno, a puntare sulle esperienze positive e a rigettare quelle negative. La crisi diventa così occasione di discernimento e di nuova progettualità. In questa chiave, fiduciosa piuttosto che rassegnata, conviene affrontare le difficoltà del momento presente….»
«….Senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia. Di fronte agli enormi problemi dello sviluppo dei popoli che quasi ci spingono allo sconforto e alla resa, ci viene in aiuto la parola del Signore Gesù Cristo che ci fa consapevoli: « Senza di me non potete far nulla » e c’incoraggia: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”…».
La serata era organizzata dal comune di Lugagnano v.a. ed erano presenti il Sindaco Jonathan Papamarenghi e l’assessore alla cultura Valeria Tedaldi.