
In questo periodo, con la massima portata di oltre 13 milioni di metri cubi d’acqua, il lago di Mignano è un bello spettacolo che, con la relativa passeggiata spondale, consigliamo.
Lo sbarramento (la diga) venne realizzato tra il 1919 e il 1934 dall’allora famosa impresa “Lodigiani” di Piacenza che imbrigliò il torrente Arda nei pressi dello stretto passaggio di Mignano e consentì, dalla sua inaugurazione, di trasformare in irrigua la pianura dopo Castell’Arquato, fin oltre Fiorenzuola d’Arda per circa 10/12000 ettari. Grande vantaggio ne ebbero cerealicoltura, zootecnia e le coltivazioni industriali quali pomodoro e barbabietole.

Ora il grande invaso serve anche per scopi civili alimentando l’acquedotto della Valdarda.
Certamente tale grande realizzazione portò anche notevoli cambiamenti ambientali ma i benefici furono (e sono) ben maggiori….di gran lunga maggiori.
Il vero pericolo tuttavia è rappresentato da quanti, a valle del lago, pur in presenza di un torrente che spessissimo “viaggia al minimo” per ovvie ragioni, scaricano reflui incontrollati o ne prelevano ulteriori quantità d’acqua oltre a quella distribuita in maniera controllata dal consorzio di gestione.

Il lago, meta di pescatori, è particolarmente bello dall’inizio della primavera a metà estate circa e, sulla sponda sinistra, è percorribile (quasi a filo d’acqua) attraverso un lungo sentiero da Mignano a Gazzola tra boschi e viste mozzafiato sul paesaggio.

Questo lago artificiale è un contributo notevole e concreto della montagna all’intera comunità della valle.

