C’è un bel saggio di Massino Pallastrelli, storico della valdarda, pubblicato interamente in quaderni della valtolla XI del 2009 che riprende uno studio sulla demografia storica emiliana per estrapolarne i dati fiorenzuolani per cui, secondo i dati del primo gran censimento del 1576 (che un tempo erano detti estimi, un censimento di uomini e proprietà rurali), la popolazione di Fiorenzuola si costituiva di 870 teste e 1473 bocche.
Per teste si intendono gli uomini compresi fra i 15 i 60 anni; per bocche le donne comprese fra i 5 e i 60 anni e i giovani maschi compresi fra i 5 e i 15 anni. In pratica restano fuori dal conteggio bimbi e bimbe inferiori a 5 anni, e uomini e donne oltre i 60 anni.
I dati fiorenzuolani del 1576 indicano, secondo gli estimi, una popolazione complessiva di 2.343 individui (teste più bocche). Questo dato complessivo non tiene però conto dei bimbi con meno di 5 anni e degli ultrasessantenni che possiamo determinare (sulla scorta di conteggi più precisi fatti in altri studi che non è qui il caso di ricordare) in circa un 10/ 15 per cento in più. Ne uscirebbe un dato complessivo di circa 2.600/2.700 residenti.
Costoro non abitano tutti all’interno del borgo fiorenzuolano, ma rappresentano la somma dei residenti in Fiorenzuola e dintorni, intendendo con dintorni il territorio dell’allora comune fiorenzuolano che finiva col coincidere con i confini della parrocchia.
Si può quindi affermare che nel 1576 in Fiorenzuola e dintorni vivessero complessivamente poco meno di tremila persone.
Nel 1647 in Fiorenzuola sono presenti 714 teste e 2.302 bocche, cioè 3.016 individui, cui dobbiamo aggiungere una eguale percentuale di bimbi e ultrasessantenni, ottenendo così all’incirca 3.400/3.500 residenti complessivi.
Questo dato attesta un aumento della popolazione fiorenzuolana, nello spazio compreso fra 1576 e 1647, di circa 800 individui, pari all’incirca ad un 25% della popolazione complessiva.
Sembrerebbe un aumento demografico (…) contenuto. In realtà il progresso demografico è stato assai diverso. Occorre tener conto che il contagio di peste, avvenuto fra l’estate del 1630 e protrattosi fino ai primi mesi del 1632, aveva prodotto una mortalità pari all’incirca di 1200/1300 individui (…) sicché nel 1632 in Fiorenzuola e territorio è ipotizzabile che fossero presenti all’incirca 1.500 individui.
Nei quindici anni successivi (1632-1647) praticamente la popolazione si ritrova più che raddoppiata, il che testimonia che dopo la peste si è avuto un progresso demografico eccezionale in uno spazio di tempo molto ristretto, che non solo ha recuperato i decessi per contagio, ma ha ulteriormente incrementato il numero dei residenti presenti sul territorio prima della tragica pestilenza…( per leggere l’intero saggio clicca qui!)