Antica abbazia della valtolla…

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ABSTRACT: In Alta Val d’Arda, specifically in “Old Church” of Monastero ( Morfasso-PC), archaeological surveys have been conducted on identifying structures of early medieval and medieval abbey of San Salvatore di Tolla, the whose foundation in “Longobardi” period is referred to the passage between seventh and eighth centuries from the documents that confirm the existence and dependence on the bishop of Piacenza in the year 744……

A preliminary intervention in the area with the same characteristics as the one just ended, was followed in 2007 by prof. Bottazzi and Dr. Samantha Torri, and had identified the relevant structures within the walls of the church in use until the late nineteenth century, an imposing structure shown in historical maps as “old tower” on the walls and some areas of the rectory.

SCOPERTI I RESTI DELL’ANTICA ABBAZIA DELLA VALTOLLA (dal sito parrocchia di San Fiorenzo di Fiorenzuola d’Arda)..succedeva nel 2007..

In Alta Val d’Arda, per la precisione in località “Chiesa vecchia” di Monastero (comune di Morfasso-PC), sono stati effettuati sondaggi archeologici volti all’individuazione delle strutture altomedievali e medievali dell’abbazia di San Salvatore di Tolla, la cui fondazione in età longobarda è riferita al passaggio tra VII e VIII secolo grazie ai documenti che ne confermano l’esistenza e la dipendenza dal vescovo di Piacenza nell’anno 744….

L’intervento è condotto dall’Università degli Studi di Parma (prof. Gianluca Bottazzi, docente di Storia degli insediamenti tardoantichi e medievali) e dalla Soprintendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna (con la direzione scientifica della dott.ssa Monica Miari) in collaborazione con il Circolo Culturale Valtolla, il cui presidente, Don Giuseppe Lusignani, è anche parroco della parrocchia di Monastero Valtolla nonché il responsabile dell’Ufficio per i Beni Culturali della Diocesi. L’intervento è stato possibile grazie al finanziamento costituito dalle generose offerte degli emigranti della Val Tolla (il nome storico dell’alta Val d’Arda, che prende nome proprio dalla scomparsa abbazia) nei paesi anglosassoni. Nell’area indagata (pur da anni dotata di un cartello “rovine” e di un tavolo da pic-nic) nulla era visibile tra i rovi e la boscaglia e controversa era pure l’effettiva presenza in questo luogo del monastero di età longobarda e medievale.

Un intervento preliminare nell’area, con le stesse caratteristiche di quello appena conclusosi, era stato seguito nel 2007 dal prof. Bottazzi e dalla dott.ssa Samantha Torri, ed aveva permesso di individuare le strutture pertinenti ai muri perimetrali della chiesa in uso fino alla fine dell’Ottocento, una struttura imponente indicata in cartografia storica come “torre vecchia” ed alcune murature relative agli ambienti della canonica. L’abbondantissimo pietrame di crollo delle murature di queste strutture sette e ottocentesche aveva impedito di raggiungere ed individuare strutture di epoche antecedenti. Con alcuni sondaggi nel pianoro immediatamente a valle erano però stati rilevati strati antropici con frammenti di laterizi di tipo romano e con minuti frammenti di ceramica grezza filettata databile tra i secoli IX-X e XIII secolo, riferibili ad un contesto insediativo medievale.

La Soprintendenza Archeologica ha pertanto autorizzato ulteriori sondaggi di approfondimento per rintracciare le fasi medievali dell’abbazia e definire l’estensione dell’area abitativa che si era sviluppata in connessione con il complesso abbaziale.

Inizialmente si è proceduto ad un controllo dei rilievi planimetrici generali e particolari delle evidenze emerse nella campagna 2007. I nuovi sondaggi hanno permesso di riscontrare che le strutture più recenti insistono su altre precedenti e vi è un discreto reimpiego di pietre e materiali delle fasi edilizie più antiche, la cui datazione potrà essere meglio definita con futuri scavi.

Nell’area della canonica, edificio datato a partire dal XVI-XVII secolo grazie alla cartografia rintracciata negli archivi romani dal compianto prof. Angelo Carzaniga, recentemente scomparso, è stata individuata una muratura rasata con andamento W-E, anteriore alla canonica cinquecentesca.

Un altro sondaggio eseguito ad est della chiesa settecentesca ha permesso di rintracciare il muro del sagrato seicentesco della chiesa stessa, mentre alcune altre strutture ad esso anteriori rimandano alla fase medievale.

Le trincee eseguite nel vicino pianoro hanno confermato la presenza di un esteso abitato che non ha continuità di vita dopo l’inizio del XIV secolo: si segnalano in particolare due massicciate pavimentali in pezzame laterizio di tipo romano fiancheggiate da fondazioni in pietrame ed un tratto di “muraglione” perimetrale che delimita l’abitato e che verosimilmente ne ha costituito la cinta difensiva.

 

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