
LE DUE ANIME DELLA VALLE…
Sono due le vere anime della media Valdarda, quella larga, amministrativa, che comprende anche Valstirone, Vallongina, Valchiavenna e Valchero: il Piacenziano e la viticoltura.
E questo lo ritroviamo un po’ ovunque nel paesaggio e nei sapori che caratterizzano la zona.
Questo è un territorio che conosco da quando sono nato, che ho frequentato e sempre amato.
Andavo a Scuola a Castell’Arquato, dai nonni materni a Bacedasco Alto, al mercato con mamma a Fiorenzuola d’Arda, per castagne nel bosco di Santa Franca di San Lorenzo, a mangiar due fette di salame buono nelle osterie della Vallongina tra Bacedasco Basso e il Botteghino. Ho passato un sacco di domeniche al parco delle Terme di Bacedasco che ora sono vergognosamente abbandonate. A Lugagnano ho trovato l’amore della mia vita. A Castell’Arquato c’era, anche tanto tempo fa, una pro-loco attivissima che ancora organizza grandi eventi, alcuni imperdibili; a Vigoleno, con la prima auto posseduta, la 500, andavamo a scoprire cosa c’era oltre l’Ongina…; e poi c’era il mercato di Carpaneto e quello di…ecc…ecc…
Ma l’eno-gastronomia di “questa nostra geografia” ha sempre avuto un rilievo speciale, a volte sorprendente e non l’ho mai trascurata, tantomeno sottovalutata.
Parecchio del buono lo si deve al Piacenziano, che qui è ovunque dalla Valstirone alla Valchero senza tralasciare nessun sito intermedio: Vigoleno, Bacedasco, Castell’Arquato, Vigolo Marchese, Diolo, Lugagnano, Prato Ottesola, Carpaneto, Magnano, Travazzano, ecc…
Il buono, ora più che mai lo sappiamo, dipende sempre dall’ambiente, da un buon ambiente, in questo caso dalle terre antiche che un tempo erano parte del golfo padano, che ci ha restituito non solo fossili milionari e straordinari ma anche roccia tufacea per le più antiche e belle costruzioni storiche locali e terra buona che combusta dalla sapienza dell’uomo si è elevata nei monumenti più belli che potessimo desiderare, e che ancora ammiriamo.
Ma la sorpresa, l’altra anima della nostra geografia locale, vive in simbiosi con questa terra antica appena evocata, è il connubio perfetto tra l’ambiente e la sapienza dell’uomo, è la viticoltura.
I vigneti qui son coltivati da tempo, dai secoli più remoti, e il vino ottenuto rappresenta la tradizione agricola, il sapere antico, il gusto della nostra terra.
Qui si riconoscono i bianchi monterosso valdarda, l’ortrugo e il rosso gutturnio ma il più rappresentativo, anche se parecchio snobbato, è proprio il monterosso , un vino giallo paglierino, leggermente frizzante e abboccato…profumato, da bere fresco. Un vino da ripensare e rilanciare…come il Vinsanto di Vigoleno.
E anche se non siamo in presenza di brand identificativi della zona non manchiamo di ottimi, pur medio piccoli, produttori che certamente san far bene il loro lavoro.
NON SOLO DI… VINO
Tra i tanti angoli imperdibili della nostra geografia locale di sapori non possiamo esimerci dal ricordare la nostra cucina e i nostri artigiani del cibo. Quella riconosciuta come “la tradizione” con gli anolini al ripieno di formaggio grana, che vengono cotti e serviti in brodo a tutte le stagioni, le tagliatelle caserecce con i funghi o il tartufo nero, lo “scorzone” locale, i mitici pisarei e fasö, un vero unicum piacentino; i tortelli con la coda ripieni di ricotta e ortiche… Poi ci sono i volatili, quelli del cortile, con le eccellenti faraone ripiene o alla “mota” (alla creta), le galline e i capponi per far buon brodo e lesso straordinario…e non c’è osteria, trattoria, ristorante blasonato che non offra i salumi, primi tra tutti i tre DOP piacentini che da queste parti si sposano con il gutturnio ma anche con un bianco e la burtleina o i chisulen. Ma come rinunciare al dolce finale se ci offrono un tortello dolce (natalizio) o una fetta di torta al cioccolato di Vigolo?
Come rinunciare di gustar il tutto in buona compagnia in una delle tante osterie, trattorie, ristoranti e agriturismi locali tra Carpaneto e Trinità!
Scritto per Valtolla’s blog©-Terre della Valdarda da Sergio Efosi*
(*coautore con F.Ferrari della pubblicazione “Eccellenze eno-gastronomiche in Valdarda e dintorni…”)
